mercoledì 15 giugno 2011

L'IHH rinuncia?



Buone notizie giungono dal Medio Oriente: l'organizzazione turca IHH, con legami con Al Qaeda, e dichiarata terroristica dall'Unione Europea, ha affermato che potrebbe rivedere i piani per un secondo tentativo di forzatura del blocco navale esistente davanti alle coste di Gaza, per impedire che i terroristi di Hamas ricevano armi dall'esterno.
La "flottiglia" sarebbe composta da 15-20 navi, provenienti da tutto il mondo, che si dovrebbero incontrare in acque internazionali nei pressi di Cipro, prima di muovere verso oriente.

Secondo gli organizzatori la decisione di rinunciare a questo nuovo attacco sarebbe legata agli sviluppi in Siria. Ma probabilmente gioca a sfavore anche il comportamento della Turchia nei confronti del genocidio perpetrato dal regime di Assad, con il ministro degli Esteri turco che avrebbe suggerito all'IHH di attendere gli effetti dell'apertura del valico di Rafah.

Nel frattempo l'esercito israeliano avvierà oggi un programma di esercitazioni, atto a contrastare con successo ogni tentativo di forzatura del blocco navale al largo delle coste di Gaza. E' il caso di ricordare che nella Striscia giungono pressoché quotidianamente cibo, medicinali e generi di prima necessità attraverso il varco di Erez al confine con Israele.
Il governo di Gerusalemme si è offerto di trasportare a Gaza tutti i generi alimentari e sanitari che saranno inviati da qualsiasi organizzazione pacifica internazionale, con esclusione di armi e munizioni. L'IHH si è rifiutata di prendere in considerazione tale ipotesi.
Il blocco navale infine è legittimo, secondo il diritto internazionale.

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