Immediata l'opera di generosa disinformazione delle redazioni online dei giornali italiani, che hanno anteposto l'inevitabile reazione dell'aviazione israeliana all'aggressione, addirittura collocandola prioritariamente rispetto al genocidio in Siria e alla sofferta presa di posizione delle Nazioni Unite. Come se difendere la popolazione dagli attacchi terroristici sia più deprecabile di 100 mila morti, di cui diverse centinaia - a quanto pare - vittime soltanto l'altro ieri di gas nervino. E ieri, leggiamo, 27 palestinesi residenti in un campo profughi siriano sono rimasti vittima di un nuovo attacco aereo dell'esercito di Assad; ancora una volta, clamorosamente senza che ciò sia stato riportato (Assad a quanto pare non è ebreo: è appurato e accertato. Dunque, non interessa ad alcuno che abbia ucciso inermi palestinesi).
Grazie alla volenterosa collaborazione dei media occidentali, Damasco tira comunque un sospiro di sollievo: l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale, che incominciava a provare un moto di indignazione per lo sterminio del popolo siriano - a quanto pare 100 morti per gas fanno più presa sulle coscienze di 100 mila morti con altre modalità - è stata immediatamente sviata, e la repressione ha potuto proseguire indisturbata.
Gli antisemiti avranno comunque di che recriminare: l'attacco sferrato dai miliziani palestinesi contro il nord di Israele ha mancato di pochissimo alcune residenze che ospitano diverse diecine di anziani sopravissuti all'Olocausto. Il razzo Katyusha è stato preavvisato dal suono delle sirene, ma gli anziani non sono stati in grado di raggiungere i rifugi, restando esposti all'impatto dell'ordigno. Per fortuna ad avere la peggio sono state 4-5 abitazioni, e alcune auto parcheggiato nei pressi del luogo dove è precipitato il razzo. Il personale dell'UNIFIL è sopraggiunto sul posto, confermando l'origine dell'aggressione.
Nessun commento:
Posta un commento