venerdì 23 agosto 2013

Quel lavoro ancora da completare...

Con un po' di perizia, pazienza e fortuna, gli italiani hanno appreso ieri dell'attacco lanciato da formazioni paramilitari palestinesi (si tratta del FPLP) dal sud del Libano, dal campo profughi palestinese di Tyre verso le comunità abitanti nel nord di Israele. Un razzo è stato intercettato dall'Iron Dome, gli altri tre sono caduti senza provocare fortunatamente vittime (ma i danni, chi li paga?)
Immediata l'opera di generosa disinformazione delle redazioni online dei giornali italiani, che hanno anteposto l'inevitabile reazione dell'aviazione israeliana all'aggressione, addirittura collocandola prioritariamente rispetto al genocidio in Siria e alla sofferta presa di posizione delle Nazioni Unite. Come se difendere la popolazione dagli attacchi terroristici sia più deprecabile di 100 mila morti, di cui diverse centinaia - a quanto pare - vittime soltanto l'altro ieri di gas nervino. E ieri, leggiamo, 27 palestinesi residenti in un campo profughi siriano sono rimasti vittima di un nuovo attacco aereo dell'esercito di Assad; ancora una volta, clamorosamente senza che ciò sia stato riportato (Assad a quanto pare non è ebreo: è appurato e accertato. Dunque, non interessa ad alcuno che abbia ucciso inermi palestinesi).
Grazie alla volenterosa collaborazione dei media occidentali, Damasco tira comunque un sospiro di sollievo: l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale, che incominciava a provare un moto di indignazione per lo sterminio del popolo siriano - a quanto pare 100 morti per gas fanno più presa sulle coscienze di 100 mila morti con altre modalità - è stata immediatamente sviata, e la repressione ha potuto proseguire indisturbata.
Gli antisemiti avranno comunque di che recriminare: l'attacco sferrato dai miliziani palestinesi contro il nord di Israele ha mancato di pochissimo alcune residenze che ospitano diverse diecine di anziani sopravissuti all'Olocausto. Il razzo Katyusha è stato preavvisato dal suono delle sirene, ma gli anziani non sono stati in grado di raggiungere i rifugi, restando esposti all'impatto dell'ordigno. Per fortuna ad avere la peggio sono state 4-5 abitazioni, e alcune auto parcheggiato nei pressi del luogo dove è precipitato il razzo. Il personale dell'UNIFIL è sopraggiunto sul posto, confermando l'origine dell'aggressione.

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