Continuano i maltrattamenti dei palestinesi ad opera di Hamas, che con metodi brutali controlla la Striscia di Gaza dopo il colpo di stato del 2007. Challah Hu Akbar ieri ha diffuso una notizia, resa nota dal Palestinian Center for Human Rights (PCHR), e risalente allo scorso 25 luglio, quando Abu Latifa, giudice della Corte d'Appello, è stato raggiunto nella sua abitazione in un villaggio di Khan Yunis (sud della Striscia di Gaza) da un gruppo di violenti appartenenti alle brigate Izziddin al-Qassam, braccio armato di Hamas. Gli aggressori - una diecina di uomini armati di pistole ad aria compressa e mazze - hanno ripetutamente offeso e poi picchiato l'uomo, accusato di collaborare con Israele. La prova? il giudice stava abbattendo degli alberi che aveva in precedenza piantato nel suo giardino, e che avevano ormai assunto dimensioni tali da disturbare il vicinato.
Considerazioni futili, da parte di sgherri di un regime che al suo arrivo dopo lo sgombero unilaterale israeliano del 2005 ha estirpato tutte le serre e i vivai, trasformandole in trincee. Più verosimilmente una assurda vendetta, dal momento che i balordi erano soliti oziare all'ombra degli alberi del giudice palestinese.
Il quale ha perso conoscenza, dopo una dose di botte ricevuta nel tentativo di difendere la moglie, malata e sofferente, per ritrovarsi detenuto in una cella della stazione di polizia, dove è stato costretto a firmare un verbale dal contenuto non rivelato. Stessa sorte è toccata ai membri della sua famiglia.
Incredibilmente, nessun giornale europeo fa notizia delle continue umiliazioni, vessazioni e maltrattamenti subiti dai palestinesi ad opera di altri palestinesi. Non se la passa meglio chi vive a Ramallah e nel West Bank, dopo il regime di Abu Mazen, sempre più agonizzante, sottopone a detenzione giornalisti, blogger e semplici cittadini che osano mettere in discussione il governo corrotto dell'Autorità palestinese.
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