MEMRI è in prima linea nello smantellamento di queste patacche. Non sempre di gran qualità; anzi, spesso grossolane. Ma a quanto pare c'è chi ci crede, e ci casca con tutti i piedi. Un lavoro paziente, pregevole, che chiaramente non piace ad alcuni: un ex comico, che quando era in attività faceva ridere pochi, ha guadagnato una fragorosa risata quando ha sostenuto che MEMRI traduce male gli spaccati di vita quotidiana in Medio Oriente, a beneficio degli ignari occidentali.
Non vale la pena di replicare. Ma se proprio si ha un dubbio, si possono osservare le immagini senza necessariamente avvalersi dei sotto-titoli. La globalizzazione porta i format televisivi in giro per il mondo: e così capita di vedere l'equivalente de La Ruota della Fortuna in Olanda, o Scommettiamo che in Germania, o Chi vuol essere milionario in Francia; chi si reca in viaggio ad Amsterdam, a Monaco, o a Parigi, sentirà di essere a casa.
In Egitto adesso va di gran moda una trasmissione grosso modo simile a "Candid Camera": si invita un ignaro personaggio pubblico, e gli si tira uno scherzo, osservando la reazione grottesca. E significativa.
In una puntata, un attore ha concesso un'intervista a quella che credeva fosse una emittente tedesca. Sfortunatamente per la sua (presunta) onorabilità, l'emittente era israeliana. Per scherzo. Ma le botte che sono volate sono vere. E quelle, non hanno bisogno di sottotitoli.
A fare le spese della purezza delle "celebrità" egiziane una conduttrice - poverina - e un producer.
In Italia durante il fascismo per lavorare bisognava mostrare il proprio attaccamento religioso e talvolta mistico alla causa, indossando la cimice al petto, o esibendosi in buffi saluti, o in improbabili imprese ginniche. In Egitto sono più impegnati: come cani fedeli, corrono avanti al regime dimostrando il loro ardore disprezzando ardentemente Israele. Tutto sommato non fanno così ridere queste Candid Camera; ma gli attori invitati sono sin troppo espressivi. Anche se facessero del cinema muto.
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