mercoledì 1 maggio 2013

E mentre Abu Mazen diventa cittadino onorario napoletano...

Mentre il sindaco di Napoli getta discredito ed ignominia sulla città, invitando il presidente dell'OLP e conferendogli addirittura la cittadinanza onoraria (peccato: non ha colto l'occasione per chiedergli conto della repressione a Ramallah, e delle recenti dimissioni del primo ministro Salam Fayyad, che ostacolava la corruzione e l'inefficienza del regime di Abu Mazen); nel resto del mondo il boss dell'autorità palestinese, capo di Al Fatah, presidente dell'OLP e adulatore dei fondamentalisti di Hamas è trattato per quello che è: un simpatizzante, se non un fiancheggiatore, del terrorismo internazionale. Dopotutto, è pur sempre il responsabile organizzativo e logistico della Strage di Monaco del 1972.
Per non lasciare dubbi sulla sua moralità, Abu Mazen si è affrettato a felicitarsi con Salam As’ad Zaghal, che martedì ha accoltelato e ucciso nel West Bank Evyatar Borovsky, cittadino israeliano di 31 anni e padre di cinque figli. E' sceso in campo addirittura Al Fatah, il partito di Abu Mazen al potere in Cisgiordania (ufficialmente, per mancanza di elezioni da più di quattro anni; altrimenti, sarebbe destinato a perdere interamente il potere), che sulla sua pagina ufficiale su Facebook ha celebrato l'"eroe", peraltro rilasciato poche settimane fa dopo essere stato arrestato e incarcerato per tre anni fra l'altro per aver lanciato pietre e bottiglie incendiarie.
L'assassino si è impossessato della pistola della vittima, prima di essere neutralizzato e arrestato dalla forze di sicurezza, contro cui ha fatto partire alcuni colpi.
Ma chi è Zaghal, autore dell'omicidio? secondo quanto riporta oggi il Los Angeles Times, le "brigade dei martiri di Al Aqsa", braccio militare del Fatah, il partito di Abu Mazen, hanno rivendicato l'omicidio, definendolo una "rivincita per il trattamento riservato ai detenuti palestinesi", ospiti delle prigioni israeliane per crimini di diversa natura. Il gruppo ha definito l'attentato un "omaggio" ai detenuti palestinesi, promettendo ulteriori attacchi nei prossimi mesi.
Abbas, che ufficialmente condanna il terrorismo - in caso contrario, perderebbe i copiosi finanziamenti internazionali che ne garantiscono l'arricchimento personale - non si è ufficialmente pronunciato sull'attentato. Secondo YNet, l'uccisione perpetrata da Zaghal sarebbe spiegata dal desiderio del terrorista di "riscattare l'onore della famiglia", che sarebbe stato perduto per la collaborazione prestata dal fratello, anch'egli detenuto nelle carceri israeliane.

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