C'è ancora chi crede che le Nazioni Unite siano state istituite per garantire la pace nel mondo, meglio di quanto sia stato
fatto fino ad allora dalla defunta e poco rimpianta Società delle Nazioni. Fantasie. L'ONU è un organismo, in cui i
cosiddetti "paesi non allineati" (esponenti di primo piano della tolleranza, della democrazia e del rispetto delle libertà individuali
del calibro di Afghanistan, Bielorussia, Cuba Iran, Libia, Pakistan, Arabia Saudita, Sudan, Siria, Venezuela; in rigoroso
ordine alfabetico), oggi maggioranza, impongono un'agenda piuttosto discussa.
Ma non polemizziamo. Il Palazzo di Vetro sforna alacremente risoluzioni o pronunciamenti, che danno lavoro a 5 mila persone;
a 50 mila dipendenti, in tutto il mondo. Una bella macchina che crea posti di lavoro; e pazienza se in questa operosa
frenetica smania produttiva, finisca di mezzo il solito capro espiatorio: quello stato talmente piccolo - esteso quanto la
Puglia - e talmente ostracizzato dagli stati confinanti; che può essere benissimo sacrificato sull'altare del politicamente
corretto.
Un esempio? prendiamo la guerra del Libano del 2006. I fatti si svolsero come al solito, dal 1948 ad oggi: il 12 luglio
2006, un gruppo di terroristi di Hezbollah attraversa il confine fra Libano e Israele, e attacca soldati israeliani che
presidiavano il confine. Otto sono uccisi, due sequestrati. Il governo di Gerusalemme reagisce colpendo con l'aviazione le
postazioni dell'organizzazione terroristica sciita di stanza nel Libano meridionale, che a sua volta replica bombardando le
città settentrionali dello stato ebraico, al ritmo di oltre cento attacchi al giorno. In meno di cinque settimane, i missili
e razzi scagliati sulle inermi famiglie israeliane sono quasi 4.000.
Perché rispolveriamo la storia? perché è tuttora di attualità: le Nazioni Unite hanno ordinato al governo israeliano il
pagamento di una multa di oltre un milione di dollari. Aerei troppo veloci o inquinanti? famiglie che si facevano
sorprendere dai missili di Hezbollah nei giorni pari della settimana? surriscaldamento dell'atmosfera con conseguenti danni
per le piantagioni? nulla di tutto questo.
Si da' il caso che nel sud del Libano siano presenti, non si capisce bene perché, dei contingenti delle Nazioni Unite (i
mitici "caschi blu"), composti in parte anche da militari italiani. Nobile l'intento: disarmare le milizie di Hezbollah,
impedirne lo sconfinamento in territorio israeliano e garantire la pace ("peacekeeping", il termine pomposo). Risultati:
sotto gli occhi di tutti...
Succede che Hezbollah non fa sconti a nessuno, e non esita a lanciare i suoi attacchi dalle stesse infrastrutture delle
Nazioni Unite, facendosi scudo dei caschi blu. Oltraggioso? ripugnante? da denunciare con tutti i mezzi? probabile; sta di
fatto che all'epoca non ci pensa nessuno; in Israele non si può conoscere la platea che assiste agli attacchi di Hezbollah;
e così, quando si reagisce all'attacco, fatalmente si colpiscono i terroristi con tutto l'involucro che ignominiosamente
contiene loro.
A distanza di sette anni, l'ONU si ritiene danneggiata. Moralmente, senza dubbio l'organizzazione è in bancarotta. Si apprende (H/t: Honest Reporting) che l'iniziativa di addebitare a Gerusalemme l'ammenda di 1.117.005 dollari sia riconducibile addirittura alla Siria; che però si guarda bene dal rispondere delle devastazioni provocate da due anni di guerra civile, che hanno fatto oltre centomila morti. Ultimi, ma si teme non ultimi, i 22 palestinesi residenti nel campo profughi di Yarmouk, uccisi da un attacco condotto con sarin, il micidiale gas nervino.
La risoluzione è stata approvata con una maggioranza schiaccante di 126 membri dell'assemblea generale. Su 193 votanti, 120 sono appartenenti al blocco "NAM" (Non Aligned Movement)...
I 50 mila dipendenti delle Nazioni Unite festeggiano felici. Pronti a stilare la prossima risoluzione di condanna. Per il bene delle Nazioni Unite, s'intende...
Ed è giusto bombardare una nazione per otto soldati rapiti?
RispondiEliminaLapsus rivelatore: i terroristi di Hezbollah, considerati una "nazione". Poveri libanesi...
RispondiEliminaE nota, soprattutto, l'attinenza del commento del signor Anonimo col tema del post. Comunque, restando alla questione da lui introdotta, sì, è assolutamente giusto: penetrare armati in uno stato è un atto di guerra a tutti gli effetti, quindi bombardare in risposta a un atto di guerra è legittimo e giusto, in base a tutte le norme di diritto internazionale.
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