Ambasciata degli Stati Uniti a Roma |
Quello raffigurato in alto è Palazzo Margherita: è la sede dell'ambasciata americana in Italia. Si trova a Roma, in Via Veneto, e gode come noto del requisito dell'extraterritorialità: al pari di tutte le ambasciate e consolati del mondo, è di fatto territorio sottratto alla giurisdizione nazionale. In parole povere, è un pezzettino di Stati Uniti a Roma. Sono le consuetudini internazionali a renderlo tale: un principio universalmente accettato e rispettato.
Ora, Via Veneto è uno degli scorci più iconici della nostra capitale. Nessuno mette in dubbio la giurisdizione italiana su una strada che ha fatto la storia d'Italia. Tutti hanno il diritto di passeggiarvi sopra, di calpestarne il suolo, di sostarvi senza arrecare danno o nocumento ad alcuno; nel rispetto delle normative vigenti. Il piacere di sorseggiare un cappuccino in uno dei suoi bar è con pochi eguali.
Passeggiata in Via Veneto |
Adesso, poniamo per un momento che gli americani si mettano in testa di sistemare alcune migliaia di profughi siriani, requisendo un ampio tratto di Via Veneto per costruirvi degli edifici più o meno provvisori. Escono dall'ambasciata, dotati di cemento, tubolari, mattoni e altri materiali da costruzione, con l'intento di edificare centri di accoglienza per rifugiati, abbattendo le costruzioni esistenti con le ruspe, e prendendo possesso per le proprie esigenze. Piazzando delle belle bandierine a stelle e strisce sulle costruzioni edificate. Alla prevedibile reazione indignata del governo, seguirebbe l'opposizione di una eccezione di immunità diplomatica da parte dei responsabili: insomma, «siamo diplomatici, non ci potete fermare, non potete farci niente. Continueremo a costruire capannoni e a piazzare prefabbricati sul vostro suolo, che diventerà nostro suolo». Una palese colonizzazione e occupazione illegale e illegittima.
Quale sarebbe la vostra reazione? Stupore? incredulità? rabbia? indignazione per la prevaricazione e l'abuso di potere subiti? bene, siete in ottima compagnia. Il Daily Mail ha pubblicato un dettagliato resoconto circa gli abusi perpetrati dall'Unione Europea nell'area C del West Bank: un'area che gli Accordi di Oslo, sottoscritti anche da Bruxelles, assegnano a Gerusalemme, in attesa che i negoziati fra palestinesi e israeliani ne sancisca la destinazione definitiva.
Una costruzione non autorizzata nel West Bank recante il logo "UE", con tanto di bandiera palestinese |
È un vizietto dell'Unione Europea noto da tempo. Alla chetichella, si portano prefabbricati e materiali edili, costruendo alloggi in territori sotto la giurisdizione israeliana, opponendo l'immunità diplomatica a chi ne contesta l'illegalità. Secondo il quotidiano britannico, oltre mille alloggi, riportanti la bandiera blustellata dell'UE, sono stati costruiti in Giudea e Samaria, in spregio alle normative edilizie; 40 abitazioni poggiano sull'area C, che il diritto internazionale pacificamente attribuisce alla giurisdizione israeliana. Gli alloggi, costruiti con il denaro dei contribuenti europei (anche italiani), sono in seguito assegnati e occupati da famiglie palestinesi.
L'Europa continua ad edificare illegalmente in un'area sotto la giurisdizione israeliana |
Alcune ONG hanno citato in giudizio l'Unione Europea, la quale rifiuta di essere trascinata in tribunale, opponendo la propria immunità diplomatica, e sostenendo che la propria condotta è lecita e legittima, poiché «umanitaria». Evidente il tentativo in atto: creare sul territorio uno stato di fatto, una condizione di forza da far valere in un secondo momento: «ci sono centinaia di palestinesi che qui vivono. Non possiamo mica cacciarli: dove andrebbero»; quando tutti sanno che una consistente porzione dell'area C resterà ad Israele dopo i futuri (???) negoziati di pace.
Funzionari UE discutono con i palestinesi i piani di occupazione edilizia nel West Bank |
Evidente il doppiopesismo dei media internazionali: quando Gerusalemme autorizza la costruzione di un balcone in un'area sotto la sua giurisdizione, scoppia il putiferio e i benpensanti sottolineano la minaccia alla pace che ciò comporterebbe; quando l'Unione Europea si fa beffa del diritto, finanziando e promuovendo la colonizzazione e l'occupazione illegali di aree contese, tutto tace. In mezzo, i palestinesi: come sempre strattonati e strumentalizzati dal potente di turno; che sia la leadership dell'OLP, o quella dell'UE. A ben vedere, neanche tanto dissimile: Bat Ye'Or lo ha denunciato in tempi non sospetti...
Ecco perchè così tanti antisemiti in Europa. Fanno comunella con i pallestinari e dan loro manforte quando questi gridano 'Israele ci ruba le terre !11!'
RispondiEliminaPoi gli stronzi lo fanno con i nostri soldi. Senza il nostro permesso. Anche con i soldi di chi è sionista!