In attesa che qualcuno rilanci le antiche accuse di impastare le azzime con il sangue dei cristiani, il britannico Time ripropone una spudorata accusa già prodotta ai tempi dell'operazione Piombo Fuso del 2008-2009: i soldati israeliani si impossesserebbero dei corpi dei miliziani palestinesi, asportandone gli organi e rivendendoli. Un'accusa strampalata, partita da un articolo pubblicato all'epoca su un quotidiano scandalistico svedese dal nome Aftonbladet, molto letto nella folta comunità musulmana scandinava.
A nulla serve rilevare, come correttamente fa il sito del nostro Ministero della Salute, che il trapianto di organi deve essere effettuato in tempi brevi, «in modo da assicurare la funzionalità degli organi da trapiantare». Operazione delicata, da effettuarsi ad opera di medici specializzati; e pressoché impossibile in questo momento a Gaza, colpita soltanto con l'aviazione e a distanza dall'artiglieria. Verosimilmente, ammesso e concesso che soldati israeliani possano penetrare a Gaza, occorrerebbero lunghe ore, e rischi vitali non indifferenti, prima di mettere le mani sul corpo privo di vita di un terrorista. Ma il semplice buon senso è accantonato, in questi casi.
Così come a nulla è servita la smentita dell'autore dell'ignobile articolo del 2009: Donald Bostrom, mostrando scarsa conoscenza e ancor minore rispetto dei principi del giornalismo, ebbe così a commentare a proposito della fondatezza delle sue accuse: «Che sia vero o meno, non lo so; non ne ho idea, non ho alcun indizio». A conferma dell'insensatezza dell'accusa, nessuna delle famiglie interpellate confermò che i propri parenti avessero subito alcuna operazione di trapianto di organi, dopo essere periti nelle operazioni militari a Gaza del 2008-2009.
Ma la macabra bufala gira ancora sui forum, ed è rinverdita sui social network. Sembrava appannata dalla sua inverosimiglianza, ma interviene generosamente il Time a rivitalizzarla. Gli interventi miracolosi di salvataggio delle vite di centinaia di palestinesi feriti, negli ospedali israeliani, non fanno invece notizia.
È uno dei tanti fattacci divulgati in questi anni senza pudore e immediatamente rilanciati dagli antisemiti; salvo tardivamente rivelarsi drammaticamente falsi. Basti pensare alla cosiddetta "strage" di Jenin, alla "uccisione" di Mohammed Al Dura o, per restare ai giorni nostri, alle bufale divulgate durante la corrente operazione Margine Protettivo, con vittime palestinesi per mano di Hamas, fatte passare per tali per colpa dell'esercito israeliano. La cautela dell'IDF nel fornire conferma o smentita prima di accurate indagini, non impedisce a cospiratori e disturbati mentali di salire in groppa alla diffamazione, diffondendola viralmente. Per Hamas e per i suoi accoliti, la guerra si combatte anche così.
Nel frattempo, restando in campo medico, Hamas continua a sferrare i suoi attacchi verso le famiglie israeliane, da siti e piattaforme di lancio collocati in prossimità di ospedali e strutture sanitarie a Gaza...
H/t: HonestReporting.
Aggiornamento. Bersagliato da polemiche e accuse di disinformazione, il Time Magazine ha rimosso dal video l'accusa infamante. Ne da' notizia oggi il Times of Israel.
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