giovedì 5 marzo 2015

I palestinesi confidano nei (datori di lavoro) israeliani

Il checkpoint di Huwwar, al confine fra Israele e Nablus.
Un sondaggio condotto dalla Palestinian Central Bureau of Statistics (PCBS) fra ottobre e dicembre, con il contributo finanziario dell'Unione Europea, rivela che i lavoratori palestinesi impiegati nei territori sotto il controllo di Israele, percepiscono una retribuzione pari al doppio rispetto a quella versata ai lavoratori impegnati nel West Bank sotto il controllo dell'Autorità Palestinese.
Nelle aree controllate da Israele, la paga media giornaliera per i lavoratori palestinesi si attesta a 194.2 shekel (pari a 44 euro, NdT), mentre per i lavoratori nel West Bank palestinese la remunerazione media si attesta a 91.4 shekel; a 66.1 euro nella Striscia di Gaza.
Palestinian Media Watch riporta che a settembre, l'organo ufficiale dell'AP è arrivato a complimentarsi con i datori di lavoro israeliani per il loro atteggiamento benevolo nei confronti dei lavoratori palestinesi: «nel momento in cui i lavoratori palestinesi hanno l'opportunità di lavorare per ditte israeliane, essi sono rapidi nel rinunciare all'occupazione presso imprese palestinesi, grazie alle più generose retribuzioni e ai migliori diritti di cui riescono a godere», rilevava il quotidiano Al-Hayat Al-Jadida lo scorso 21 settembre. «Le condizioni di lavoro in Israele sono eccellenti, e includono il trasporto sul luogo di lavoro, la copertura sanitaria e previdenziale gratuita. Queste cose sono sconosciute nei Territori Palestinesi», aggiunge.
Alla fine dello scorso anno 105.200 palestinesi prestavano servizio in Israele; di questi, oltre 20.000 lavorano oltre la Linea Verde.

Fonte: Survey: Israelis Pay Palestinian Workers Double the wages of PA, Gaza Employers.

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