La convinzione, sostenuta dalla schiacciante maggioranza degli ebrei britannici, secondo cui la copertura dei media dei fatti di Israele alimenti l'antisemitismo, è in buona parte basata sulle modalità con cui i titoli dei giornali, le immagini proposte e gli articoli pubblicati relativi alle vittime palestinesi, imputino in malafede una responsabilità ad Israele, mancando di documentare i fatti con equilibrio e senza fornire il necessario contesto di riferimento.
Un articolo del 27 marzo, apparso sul Guardian a firma di Mairav Zonszein (che collabora con il sito di estrema sinistra "+972") fornisce un chiaro esempio di questa macroscopica carenza giornalistica.
Oltre al titolo fuorviante, il testo dell'articolo non fornisce alcun contesto alle circostanze che avrebbero prodotto le circa 2000 morti fra i palestinesi. Zonszein scrive: «Stando ad un rapporto delle Nazioni Unite, Israele ha ucciso più palestinesi civili nel 2014 che in qualunque altro anno da quando è iniziata l'occupazione del West Bank e della Striscia di Gaza nel 1967.
Le attività di Israele nella Striscia di Gaza, nel West Bank e a Gerusalemme Est hanno comportato la morte di 2314 palestinesi e il ferimento di 17.125 persone: un dato che si confronta con le 39 morti e i 3964 feriti del 2013, stando al rapporto annuale dell'UN Office for the Co-ordination of Humanitarian Affairs (OCHA).
La guerra di Gaza dello scorso luglio-agosto è diretta responsabile del drammatico incremento dei decessi. Ha comportato il decesso di 2200 gazawi, dei quali 1492 erano civili, 605 militanti e 123 non identificati.
Più di 11000 persone sono rimaste ferite e 500000 palestinesi sono stati sfollati al culmine del conflitto; allo stato attuale, circa 100000 palestinesi restano in questa condizione».
Innanzitutto, per esplicita ammissione il rapporto di OCHA riconosce che le statistiche fornite sono basate su informazioni ottenute dal ministero della sanità di Gaza, gestito direttamente da Hamas: i dati sulle vittime, e in particolar modo quello sulla proporzione dei civili, sono stati rigettati da diverse fonti indipendenti.
Un rapporto pubblicato dal Jerusalem Center Public Affairs contraddice decisamente le statistiche di Hamas:
«Il 1° dicembre 2014 il Meir Amit Intelligence and Terrorism Information Center ha reso nota una analisi dettagliata e nominativa di 1.598 vittime palestinesi - pari al 75% delle vittime conclamate complessive - dell'operazione Margine Protettivo. Dei decessi, circa il 45% era rappresentato da non combattenti, mentre più della metà era rappresentato da militanti: siamo ben lontani dalle statistiche ufficiali riportate».
L'articolo di Zonszein manca di soffermarsi sul numero di palestinesi uccisi dalle centinaia di razzi palestinesi difettosi, ricaduti sulla Striscia di Gaza.
Inoltre, il Guardian omette di precisare che se Hamas avesse accettato la tregua proposta dall'Egitto il 15 luglio, come si dichiarò disponibile Israele, il numero delle vittime sarebbe stato circoscritto a 200: il 90% delle vittime rilevate al 27 agosto.
Ancora: Zonszein fa riferimento alla guerra di Gaza della scorsa estate, senza rendere edotto il lettore del continuo lancio di razzi e missili verso Israele, che provocò il conflitto. Nelle tre settimane che precedettero l'Operazione Margine Protettivo, i terroristi da Gaza spararono ben 250 razzi all'indirizzo delle famiglie dell'Israele meridionale. Significativamente, "Hamas" non appare in alcun rigo dell'articolo di Zonszein.
Durante tutti i 50 giorni di ostilità, più di 4.000 razzi e colpi di mortaio sono stati sparati da Gaza verso Israele. E, come ha riconosciuto una ONG ostile ad Israele, i razzi usati dai terroristi palestinesi sono privi di guida e pertanto «intrinsecamente indiscriminati», pertanto «proibiti dal diritto internazionale», e «costituenti un crimine di guerra». In altre parole, lo scorso anno i palestinesi da Gaza hanno commesso migliaia di crimini di guerra nel lanciare razzi che avrebbero potuto colpire migliaia di israeliani non belligeranti.
Certo, non ci aspettiamo che il Guardian titoli "Terroristi palestinesi nel 2014 hanno attentato alla vita di migliaia di civili israeliani" dal momento che, come rilevò l'ex corrispondente di AP Matt Friedman, i media operano sotto l'assunzione che l'unica parte coinvolta nel conflitto su cui devono ricadere gli strali è Israele, con i palestinesi che vanno raffigurati esclusivamente quali vittime.
Fonte: Palestinian terrorists attempted to kill thousands of Israeli civilians in 2014
pubblicato su UK Media Watch.
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