I primi ebrei del Marocco sono emigrati in quest'area dopo la distruzione del Primo Tempio di Gerusalemme, insediandosi fra i berberi. Più tardi furono raggiunti da una seconda ondata migratoria dalla penisola iberica nel periodo immediatamente precedente e successivo al Decreto dell'Alhambra del 1492, con il quale gli ebrei furono espulsi dal regno di Spagna e Portogallo. Questa seconda ondata incise profondamente sull'identità ebraica, fino a quel momento collegata al rito sefardita andaluso, mentre da quel momento in poi gli ebrei del Marocco aderirono perlopiù al rito sefardita.
Nel corso degli anni '40, la popolazione ebraica marocchina raggiunse le 250.000 unità. Oggi esiste ancora una vibrante comunità ebraica di circa 2000-2500 persone, mentre in Israele gli ebrei di origine marocchina rappresentano il secondo ceppo più popoloso, con circa 1 milione di persone; tuttavia rappresentano soltanto la terza più corposa diaspora marocchina dopo Francia e Spagna. Gli ebrei marocchini e i loro discendenti sono insediati oggi in Francia, in Spagna, in Israele, in Canada, negli Stati Uniti e in Venezuela.
I nazisti bruciarono molti libri, e con l'aiuto degli altri stati occidentali cospirarono molto per rivoltare contro essi i musulmani. Ma perdurano tutt'oggi diverse testimonianze. Ecco qui di seguito alcune immagini tratte dal Dizionario enciclopedico Larousse del 1934. Date un'occhiata alla bandiera di Palestina...
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The Moroccan Flag, Before the Nazi’s Rewrote History.
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