Non si sono ancora spenti i riflettori sulla grande conferenza del Cairo, che ha riunito i donatori internazionali, rappresentati da una cinquantina di ministri e alti esponenti delle principali ONG internazionali. Sontuoso il piatto: più di 5 miliardi di dollari (5,4 miliardi, per l'esattezza), di cui uno offerto soltanto dal "generoso" Qatar. Non hanno mancato di promettere un lauto assegno gli Stati Uniti e l'Europa, ancora attanagliata da una crisi esasperata dall'austerità fiscale autoimpostasi.
Non sono mancate le perplessità. Per quanto possa sembrare cinico, ci sono intere popolazioni al mondo che denunciano un reddito pro-capite sensibilmente più basso di quello palestinese, e che versano in condizioni drammatiche; ciò malgrado, non suscitano alcuna attenzione ne' mobilitazione. non sono abbastanza politicamente corrette, ci dicono.
E poi: siamo sicuri che i destinatari di questi aiuti finanziari spenderanno saggiamente questa enorme massa di denaro? il dubbio è lecito, alla luce dei milioni di euro precedentemente elargiti dall'Occidente, e prontamente impiegati in armamenti e munizioni.
Di sicuro quei miliardi non serviranno per sfamare la popolazione palestinese. Si apprende oggi la denuncia dell'ospedale al-Shifa, privo da alcuni giorni di generi alimentari da somministrare ai degenti. Le aziende di Gaza attendono da mesi il pagamento per le forniture prestate; non una grossa somma: poco più di 200 mila dollari.
Uno potrebbe pensare che Hamas sia più che riconoscente per l'ospitalità ricevuta dall'ospedale per i suoi miliziani e per le munizioni custodite negli scantinati del nosocomio. Ma a quanto pare, la riconoscenza non trova ospitalità fra i terroristi palestinesi.
Se non si trovano mezzi per coprire un debito di 200.000 dollari, come saranno mai impiegati 5.000.000.000 di dollari?
(H/t: Elder of Ziyon)
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