Che magnifica equidistanza ostenta la Multinazionale britannica dell'informazione! Per non correre rischi di ingenerare inopportuni equivoci, la BBC mette a disposizione dei suoi giornalisti e corrispondenti un'agile guida, con cui si specifica il lessico da adottare, le etichette da appiccicare, e le consuetudini da promuovere, nella descrizione delle controversie geopolitiche. Così, quando si tratta del West Bank, il bravo giornalista deve sempre menzionare la circostanza che trattasi di "territori occupati" (da Israele, s'intende), che la circostanza subisce la censura del diritto internazionale, che è irrilevante che l'occupazione sia il risultato di una legittima guerra difensiva, che Gerusalemme abbia tentato più volte di disfarsi di uno scomodo West Bank senza successo («No, no e no», fu la risposta seccata della Lega Araba a Khartum meno di tre mesi dopo la fine delle ostilità), che prima del 1967 Giudea e Samaria erano occupati questa volta illegalmente dalla Giordania senza che alcuno abbia mai formulato una rivendicazione. Persino i quartieri orientali della capitale israeliana ("Gerusalemme Est") sarebbero "occupati", secondo gli standard della BBC.
Onde non ingenerare il sospetto di partigianeria, la Guida Stilistica dell'emittente britannica raccomanda di non indugiare nella redazione del testo sull'occupazione del West Bank: «si ingenererebbe il sospetto di partigianeria a favore di una parte». Per carità.
Il bravo giornalista della BBC in questo modo non commette alcun peccato, e non è a rischio di censura, stando alle linee guida predisposte dall'organizzazione. Chi è sfiorato dal sospetto che si tratti in realtà di territori contesi, e non occupati, secondo il diritto internazionale, e secondo la stessa risoluzione ONU 242 - che prescriveva il ritiro da (e non "dai"; o "da tutti", 'che senno' sarebbe stata esplicitata questa formulazione più ampia) territori occupati, a patto che i nuovi confini siano «sicuri e difendibili» - è pregato di occuparsi d'altro, se proprio ci tiene.
Peccato però che per altri contesti, molto meno controversi, non sussistano linee guida che confortino l'imbarazzato redattore. Fra l'ennesima disfatta casalinga del Milan e il nuovissimo Maurizio Costanzo Show, ci devono essere sfuggite le elezioni presidenziali nella "Repubblica Turca di Cipro Nord": un territorio occupato militarmente da Ankara da oltre quarant'anni fa. Sebbene questo stato membro effettivo dell'Unione Europea soffra per la forzata divisione in due porzioni - capitale inclusa - con tanto di barriera di separazione, nessun riferimento alla violazione del diritto internazionale, all'illiceità dell'occupazione, all'incoraggiamento al trasferimento di civili turchi nella seconda metà degli anni Settanta (un palese abuso internazionale) e al "disagio" per la popolazione locale è citata nella Suprema Guida per giornalisti in erba della BBC. E sì che nessuno stato al mondo riconosce questa fantomatica repubblica, di cui per la cronaca è stato eletto presidente tal Mustafa Akinci; all'infuori della Turchia stessa, ovviamente.
Si vede che nello zelo adottato per disciplinare le modalità di copertura della questione israelo-palestinese, alla BBC si saranno dimenticati di redigere un manuale che disciplini tutti gli altri conflitti e dispute internazionali...
H/t: BBC Watch.
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