mercoledì 22 luglio 2015

Una breve storia dello Shekel israeliano


Danny Ayalon, già viceministro degli Esteri di Gerusalemme, ha avviato un interessante progetto divulgativo, basato su aspetti quotidiani della vita economia e sociale di Israele. La prima puntata si sofferma sulla moneta dello stato ebraico: lo shekel; o, come più correttamente dovrebbe essere chiamato, il "nuovo shekel israeliano" (NIS).

Immaginate di ritrovarvi d'improvviso a passeggiare per la Mesopotamia, 5000 anni fa, e vi venisse voglia di comprare un cornetto, strada facendo. Il rivenditore vi chiederebbe un pagamento di "Shiklu kaspum". Non è difficile da comprendere, vero? Il significato originario era traducibile in "un ammontare di argento del peso di circa 11 grammi". Questa locuzione si evolse nella versione biblica "Shekel Hakesef", o "Shekel d'argento".
Il fiordaliso è a noi familiare, per essere presente sulla moneta da uno shekel; ma appare sulle monete ebraiche sin dalla dominazione persiana di Israele. I simboli in basso a sinistra non sono stelle: sono le lettere "Y", "H" e "D"; "Yehud" nell'ebraico antico. Come sulle monete rinvenute, e risalenti al IV Secolo a.C.
Herzl immaginò che lo shekel divenisse la moneta del futuro stato di Israele; ma durante il periodo del Mandato Britannico, Israele adottò il sistema monetario britannico, e così fu istituita la sterlina israeliana la quale, che ci crediate o no, era scambiata alla pari con la sterlina britannica, fino a quando la Gran Bretagna lasciò Israele nel 1948.
Il 24 febbraio 1980, a causa dell'iperinflazione, si decise di tornare allo shekel storico. Per ogni 10 sterline israeliane, si otteneva uno shekel. Dopo altri cinque anni, caratterizzati da inflazione persistentemente elevata, i prezzi furono divisi per mille, e nacque così il Nuovo Shekel Israeliano (NIS; noto come "ILS", sul mercato dei cambi, NdT). Questa è la moneta oggi circolante, e vale mille vecchi shekel, che a loro volta valevano dieci sterline israeliane.


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