lunedì 18 aprile 2016

La questione pallestinese

La giornata della terra, il Nakba Day, il Naksa Day: sono iniziative concepite per rinvigorire il rivendicazionismo palestinista, stimolando la popolazione ad un'ostilità permanente con la retorica dell'"occupazione", e legittimando l'esistenza di costose strutture burocratiche sclerotizzate, inefficienti e corrotte. Ma di tanto in tanto si esagera con la retorica di grana grossa, scivolando nella banalità e nel paradosso. La questione palestinese si trasforma in divulgazione pallestinese; nel senso che le si spara talmente grosse, da suscitare nell'interlocutore una irrefrenabile risata.
È quanto si è letto ieri a proposito della "giornata del detenuto palestinese" (tranquilli: l'anno ne può contenere al massimo 366, di simili iniziative). Per l'occasione, un paio di agenzie palestinese hanno sfornato il dato aggiornato: dal 1967, sarebbero stati arrestati ben un milione di palestinesi. Il dato, seppur grottescamente inverosimile, è rimbalzato sui media internazionali, come sempre senza verifica preventiva.
Si tratta di una evidente bufala. Un anno fa la stessa fonte indicava in 850.000 i palestinesi che sarebbero stati arrestati. In dodici mesi, i terroristi arrestati sarebbero stati 150.000: tutti gli abitanti della città di Rimini, senza alcuna distinzione di età, per intenderci. Chissà quanti luoghi di detenzione saranno stati costruiti per ospitare questa massa di persone.
Centocinquanta mila arresti in un anno: vale a dire, 400 arresti ogni giorno, quasi 3000 arresti alla settimana, ogni settimana dell'anno: come è possibile che ci sia gente disposta a bersela?
Eppure sono statistiche assunte acriticamente, che finiscono sui documenti ufficiali delle Nazioni Unite, e da lì sulla stampa occidentale.
Il Palestinian Center for Human Rights (PCHR) di Gaza tiene traccia dei palestinesi arrestati per attività terroristiche. Nella settimana più recente sono stati documentati un'ottantina di arresti: che produce una proiezione annuale di circa 4.000 detenzioni. Una statistica non distante da quella proposta per il 2014: 4.800 arresti, in un anno particolarmente rovente a causa dell'ultimo conflitto a Gaza. Le incarcerazioni nel 2012-2013 sono state rispettivamente di 2500 e 1200, rispettivamente.
Poche migliaia di arresti all'anno, sono cosa ben diversa da 150.000 arresti. Eppure le "autorità" (non nei numeri, evidentemente) palestinesi le sparano grosse; sicure del fatto che saranno accettate senza alcuna verifica. Fra un anno, leggeremo di un milione e duecentomila palestinesi arrestati dalla Guerra dei Sei Giorni: perché impegnarsi a frantumare la già poca credibilità vantata?

H/t: Elder of Ziyon.

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