venerdì 16 dicembre 2016

Israele stringe le mani, mentre l'ANP è alle corde

Sta per chiudersi un anno orribile per l'Autorità nazionale palestinese. E il 2017 non si preannuncia migliore, per le casse esangui del fallimentare embrione di stato palestinese nato dagli Accordi di Oslo del 1993. Scioccati dall'incoraggiamento e supporto al terrorismo, gli Stati Uniti di Obama quest'anno hanno completamente tagliato le donazioni finanziarie a Ramallah: lo rivela il primo ministro palestinese Rami Hamdallah in un'intervista sconsolata ai media locali.
Secondo l'Esecutivo palestinese, i donatori stranieri hanno tagliato le contribuzioni in misura compresa fra il 62 e il 70% rispetto ad appena cinque anni fa; costringendo Abu Mazen a ridurre gli stanziamenti a favore delle famiglie dei terroristi palestinesi. Non a caso gli attentati ai danni della popolazione civile e militare israeliana quest'anno hanno subito un vistoso ridimensionamento.
Iniziative analoghe sono segnalate in altri stati: inclusi la Norvegia, il Regno Unito - il cui governo ha congelato stanziamenti per oltre 25 milioni di sterline - Germania, Olanda e Svezia. Eclatante il disimpegno degli stessi stati arabi, stanchi della retorica bellicosa del regime palestinese, e desiderosi di normalizzazione diplomatica con Gerusalemme.


In questi giorni una delegazione ufficiale dello stato ebraico è stata ricevuta ad Abu Dhabi. In questi giorni il premier Netanyahu è in visita in Azerbaijan e Kazakhstan, paesi notoriamente a maggioranza musulmana. In queste ore, infine, il presidente eletto Donald Trump ha nominato come ambasciatore americano in Israele David Friedman, il quale ha immediatamente espresso il desiderio di iniziare presto a lavorare presso la nuova sede della rappresentanza diplomatica USA, a Gerusalemme. Israele dialoga a fatica con la burocrazia di Bruxelles, ma mai come in questo stringe relazioni diplomatiche con il resto del mondo.

1 commento:

  1. Bhe personalmente mi sembra un atteggiamento corretto quello delle cancellerie europee. In fondo (pur nelle loro differenziazioni politiche) le cancellerie europee ritengo vogliano far pagare il conto all'OLP per gli attentati su suolo europeo, o per trattati equivoci come il lodo moro, per i ricatti di vario genere. Come si suol dire "prima o poi i nodi vengono al pettine". L'URSS è scomparsa, la Siria e L'Iraq hanno altro a cui pensare...e non ultimo...cos'hanno da offrire al mondo ste anime belle? Nulla assolutamente nulla. E questo i governi europei lo stanno capendo. Infondo il raffronto su quanto offre al MONDO ISRAELE è IMPIETOSO. Basta un esempio: l'EXPO' milanese, il confronto tra il padiglione israeliano e quello palestinese. Il mondo occidentale ne ha le tasche piene di sti palestinesi ed è una sensazione che mi capita di provare sempre più spesso.

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