Al termine di un'operazione coordinata fra Shin Bet, i servizi segreti israeliani, e l'IDF; è stato tratto in arresto e in seguito giuicato dal tribunale militare di Giudea Muhammad Al-Sawiti. L'agente, palestinese, membro dei servizi di sicurezza dell'ANP (quelli addestrati negli anni passati dalle missioni dei Carabinieri italiani nel West Bank), è stato accusato di apologia del nazismo e incitamento alla violenza nei confronti degli ebrei.
In effetti la pagina Facebook di chi è stato addestrato per garantire sicurezza e ordine pubblico, pullula di immagini raffiguranti Adolf Hitler e Adolf Eichmann, corredate da attestazioni di stima della guardia palestinese. L'esaltazione del nazismo era finalizzata ad incoraggiare atti di terrorismo nei confronti degli israeliani e delle comunità ebraiche residenti in Giudea e Samaria.
L'individuazione dell'apologeta del nazismo è avvenuta grazie all'impiego di un raffinato software, in grado di scandagliare i social network alla ricerca di post dal contenuto estremamente violento e minaccioso. Nella rete stavolta è finito questo agente dell'Autorità Palestinese, residente a Beit Awwa, ufficiale in servizio presso l'ufficio del comando dei servizi di sicurezza dell'ANP a Jenin.
Proviamo tristezza, al pensiero che risorse italiane sono state impiegate per addestrare canaglie come questa; il cui compito, peraltro, era proprio quello di scongiurare attacchi e atti violenti nei confronti degli israeliani.
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