Un'offerta di lavoro che non passa inosservata. Il datore è la "Jewish Voice for Peace" (JVP), un'organizzazione le cui finalità, se non fosse sufficientemente chiaro, sono enfatizzate dalle foglie di ulivo che ne accompagnano il logo. Dunque la JVP assume un "Artist Council Organizer", e offre in cambio di 20 ore di lavoro a settimana, una sontuosa retribuzione: 25.000 dollari all'anno, più «generosi benefici» ed esenzioni fiscali.
Cosa dovrebbe fare il candidato? è semplice: «sollecitare e mobilitare i personaggi dello spettacolo e della cultura nella lotta per la giustizia in Palestina». Sfruttando la loro presa sul pubblico e la rete di relazioni per conseguire gli obiettivi del JVP: spostare l'orientamento dell'opinione pubblica a vantaggio della propaganda filopalestinese (ora è più chiaro per cosa stia la "P" di JVP).
Il generatore professionale di diffamazione nei confronti di Israele non lavora isolato. Al contrario, potrà beneficare del coordinamento di un Consiglio all'uopo istituito, che si occupa delle questioni amministrative, logistiche e di comunicazione con le star dello spettacolo, nonché di organizzare le campagne di boicottaggio culturale ai danni dello stato ebraico.
sabato 18 luglio 2015
giovedì 16 luglio 2015
Come se la passa la libertà di stampa per i palestinesi?
Gli esempi di abusi subiti dagli operatori della stampa sono copiosi. Un corrispondente da Gaza dell'agenzia Internews denuncia: «i servizi segreti di Hamas mi hanno costretto in una sala d'attesa, bendandomi, e intimandomi di non sedermi per nessuna ragione. Mi hanno colpito alla schiena e sulle natiche durante l'interrogatorio». Il giornalista era stato prelevato dagli uomini di Hamas dopo aver postato su Facebook commenti al vetriolo sulla decisione di Hamas di smantellare a Gaza gli uffici della compagnia telefonica Jawwal.
mercoledì 24 giugno 2015
Messaggio per i palestinesi: tranquilli, il vostro amico terrorista sta bene
Il Ramadan si macchia ancora di sangue. Qualche giorno fa un giovane terrorista palestinese, proveniente da Hebron, ha tentato di uccidere un militare israeliano, che stazionava nei pressi della Porta di Shchem (Porta di Damasco secondo la toponomastica araba), attraversata da migliaia di fedeli musulmani; ferendolo gravemente al collo con un grosso coltello. Fortunatamente il malcapitato, prontamente soccorso, è fuori pericolo di vita. Immediato l'intervento delle forze di sicurezza, che hanno neutralizzato il palestinese, protagonista dell'ennesimo episodio di criminalità a Gerusalemme. L'ONU, con il suo fragoroso silenzio, evidentemente approva.
Immediata la sequenza di contumelie sui siti simpatizzanti per la causa terroristica: «maledetti sionisti», «razza umana schifosa», «bastardi» gli epiteti più facilmente riportabili. Le foto divulgate riportano alcune stranezze - una vistosa ferita sulla coscia sinistra, evidente dalla lacerazione del jeans; ma lo strappo sulla maglia non evidenzia alcuna perdita di sangue, che appare invece più in alto; ma soprassediamo: lasciamo l'investigazione agli amici specializzati nello smascheramento delle bufale di Pallywood.
Immediata la sequenza di contumelie sui siti simpatizzanti per la causa terroristica: «maledetti sionisti», «razza umana schifosa», «bastardi» gli epiteti più facilmente riportabili. Le foto divulgate riportano alcune stranezze - una vistosa ferita sulla coscia sinistra, evidente dalla lacerazione del jeans; ma lo strappo sulla maglia non evidenzia alcuna perdita di sangue, che appare invece più in alto; ma soprassediamo: lasciamo l'investigazione agli amici specializzati nello smascheramento delle bufale di Pallywood.
Etichette:
ospedale,
Pallywood,
propaganda,
terrorismo
martedì 23 giugno 2015
Mal di pancia per i boicottatori...
...di Israele, ovviamente. Perché non si ha notizia di analogo orientamento nei confronti di stati che impiccano i dissidenti e gli oppositori (Iran), che macellano e decimano la propria popolazione (Siria), che lapidano le donne presunte adultere o semplicemente sorprese a guidare l'auto (Arabia Saudita), che incarcerano i giornalisti accusati di rivelare al mondo la verità sulla barbarie del regime (Gaza e Territori palestinesi), o che addirittura ospitano ufficialmente nel governo una riconosciuta fazione terroristica (Libano).
Purtroppo per i fanatici del BDS non sono stati ancora scoperti in Israele rimedi contro le contrazioni dolorose dell'addome. Si terrano il mal di pancia, provocato dalla rabbia indotta dalle scoperte mediche e scientifiche che si susseguono a ritmo costante nel piccolo stato ebraico. E sebbene non saranno prodigiosamente risolutive nella cura del cancro e dell'AIDS, come sbandierato dal caro Kim Jong-un, miliardi di abitanti della Terra ne godono quotidianamente. Qualche esempio?
Purtroppo per i fanatici del BDS non sono stati ancora scoperti in Israele rimedi contro le contrazioni dolorose dell'addome. Si terrano il mal di pancia, provocato dalla rabbia indotta dalle scoperte mediche e scientifiche che si susseguono a ritmo costante nel piccolo stato ebraico. E sebbene non saranno prodigiosamente risolutive nella cura del cancro e dell'AIDS, come sbandierato dal caro Kim Jong-un, miliardi di abitanti della Terra ne godono quotidianamente. Qualche esempio?
Etichette:
innovazione,
medicina,
ospedali,
ricerca
domenica 21 giugno 2015
Nazioni Unite: mentitori seriali
Il Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU ha emesso venerdì un comunicato stampa, dal quale si apprende che «Makarim Wibisono, relatore speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi "occupati" dal 1967, ha espresso oggi profonda preoccupazione per la situazione dei diritti umani dei palestinesi che vivono sotto un'occupazione che perdura da 48 anni. I dati dimostrano che le politiche dell'occupazione condizionano la vita dei palestinesi, costringendo loro ad abbandonare terreni e case, in special modo nell'area C del West Bank e a Gerusalemme Est», dichiara l'esperto dopo aver concluso la sua seconda missione nell'area.
mercoledì 17 giugno 2015
Non fate sapere a Bruxelles che i palestinesi comprano israeliano...
L'offensiva del BDS rischia di afflosciarsi in tempi brevi. Il governo di Gerusalemme sta studiano azioni legali finalizzate al riconoscimento di congrui risarcimenti in denaro da parte dei boicottatori dello stato ebraico. Il neoministro della Giustizia sta approvando una serie di provvedimenti che inchioderà i militanti del BDS alle loro responsabilità civili e penali. Ma forse non sarà necessario adottare questa determinazione.
Il fatto è che il movimento di boicottaggio sovente si annulla da se', con iniziative che finiscono per penalizzare la parte che si presume voglia essere tutelata: basti pensare alle manifestazioni che hanno indotto la chiusura della fabbrica SodaStream di Maale Adumin, con conseguente perdita di impiego da parte di diverse centinaia di palestinesi. O agli innumerevoli esempi di innovazione scientifica e tecnologica di cui godono gli stessi odiatori di Israele. Presi da soli, i militanti del BDS sono sterili se non grotteschi; è quando ci si mette di mezzo la politica e l'ideologia, che i danni si avvertono.
Il fatto è che il movimento di boicottaggio sovente si annulla da se', con iniziative che finiscono per penalizzare la parte che si presume voglia essere tutelata: basti pensare alle manifestazioni che hanno indotto la chiusura della fabbrica SodaStream di Maale Adumin, con conseguente perdita di impiego da parte di diverse centinaia di palestinesi. O agli innumerevoli esempi di innovazione scientifica e tecnologica di cui godono gli stessi odiatori di Israele. Presi da soli, i militanti del BDS sono sterili se non grotteschi; è quando ci si mette di mezzo la politica e l'ideologia, che i danni si avvertono.
martedì 16 giugno 2015
I dieci modi con cui Israele è discriminato
di David Harris*
È sconcertante osservare come Israele sia trattato con un metro di paragone assolutamente diverso da quello adottato per altri stati. Ovviamente, lo stato ebraico è sottoponibile a giudizio; come tutti gli altri, d'altro canto. Ma meriterebbe pari trattamento, non diverso.
Tanto per incominciare, Israele è l'unico stato della comunità internazionale di cui è continuamente messa in discussione lo stesso diritto ad esistere.
Malgrado il fatto che Israele impersonifichi un antiche legame con il popolo ebraico, come ripetutamente citato nel libro più letto al mondo: la Bibbia, che sia stato istituito con una risoluzione ONU del 1947, e che sia membro pieno effettivo delle Nazioni Unite dal 1949; persiste un implacabile gruppetto di nazioni, istituzioni e soggetti che ne negano la legittimità politica.
Nessuno oserebbe discutere il diritto ad esistere di tutti gli altri stati, la cui legittimazione storica e legale è decisamente più discutibile: inclusi gli stati istituiti dopo atti di forza, occupazione o creati a tavolino. Diversi stati arabi, per dire, rientrano in almeno una di queste categorie. Perché allora soltanto nei confronti di Israele è continua caccia aperta? non ha niente a che fare con il fatto che trattasi di uno stato con maggioranza ebraica al mondo?
È sconcertante osservare come Israele sia trattato con un metro di paragone assolutamente diverso da quello adottato per altri stati. Ovviamente, lo stato ebraico è sottoponibile a giudizio; come tutti gli altri, d'altro canto. Ma meriterebbe pari trattamento, non diverso.
Tanto per incominciare, Israele è l'unico stato della comunità internazionale di cui è continuamente messa in discussione lo stesso diritto ad esistere.
Malgrado il fatto che Israele impersonifichi un antiche legame con il popolo ebraico, come ripetutamente citato nel libro più letto al mondo: la Bibbia, che sia stato istituito con una risoluzione ONU del 1947, e che sia membro pieno effettivo delle Nazioni Unite dal 1949; persiste un implacabile gruppetto di nazioni, istituzioni e soggetti che ne negano la legittimità politica.
Nessuno oserebbe discutere il diritto ad esistere di tutti gli altri stati, la cui legittimazione storica e legale è decisamente più discutibile: inclusi gli stati istituiti dopo atti di forza, occupazione o creati a tavolino. Diversi stati arabi, per dire, rientrano in almeno una di queste categorie. Perché allora soltanto nei confronti di Israele è continua caccia aperta? non ha niente a che fare con il fatto che trattasi di uno stato con maggioranza ebraica al mondo?
Etichette:
antisemitismo,
BDS,
doppiopesismo,
Israele,
occupazione
Iscriviti a:
Post (Atom)