domenica 19 febbraio 2012

Vergogna! gli arabi disprezzano i palestinesi!



L'UNWRA è l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei cosiddetti "rifugiati" palestinesi: i milioni di arabi che vivono in campi profughi in Siria, in Libano, in Giordania, in Egitto, ammassati dai governi locali in condizioni fatiscenti a ridosso dei confini con Israele: una formidabile arma di pressione e di condizionamento dell'Occidente. Si tratta ormai dei lontani discendenti di coloro i quali nel 1948 furono convinti dagli stati arabi a lasciare Israele, dove sarebbero tornati a guerra (scatenata e perduta) finita. I 600 mila arabi sono diventati nel frattempo sei milioni. Privi di diritti, di istruzione, di lavoro, di prospettive e di dignità. Magari ci si immagina che i "fratelli arabi" provino per loro compassione almeno finanziando le iniziative di sostegno alla loro causa.

Non è così. Lungi dall'occuparsi delle sorti dei circa 60 milioni di veri rifugiati di tutto il mondo, l'UNWRA destina ingenti fondi ad una causa da tempo non più politica, ma solo umanitaria. Il grafico mostra i primi venti contributori al mondo nel 2010: spiccano gli Stati Uniti e l'Unione Europea.
Ma, gravemente, non c'è alcuno dei ricchi stati arabi. Il petrolio a 100 dollari per barile fornisce profitti senza precedenti, eppure nessuno degli stati arabi figura fra i finanziatori della "causa palestinese".

Questo legittima le accuse loro rivolte: dei palestinesi agli arabi non importa nulla, se non dell'utilità che essi rappresentano per combattere il "nemico sionista". Una volta che Israele sarà cancellata, "dal Giordano al Mediterraneo", come auspicano alcuni, i palestinesi potranno seguire la stessa sorte. L'assenza degli stati arabi fra i principali finanziatori dell'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi dovrebbe far riflettere...

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