giovedì 9 febbraio 2012

Si allontana la pace in Medio Oriente


Purtroppo la prospettiva di pace in Medio Oriente si allontana sempre più. L'accordo sottoscritto a Doha, in Qatar, fra il leader dell'organizzazione terroristica Hamas (tale riconosciuta da Stati Uniti, Unione Europea, Regno Unito, Canada, Australia e Giappone, fra gli altri) e il "moderato" Abu Mazen, minaccia concretamente il deragliamento della strada tracciata ad Oslo nel 1993, e rappresenta uno schiaffo al Quartetto - Nazioni Unite, Unione Europea, Stati Uniti e Russia - che da tempo premono affinché la leadership palestinese cessi le violenze ai danni della popolazione civile israeliana, e acconsenta ad intavolare le trattative con il governo di Gerusalemme.
Gli accordi sottoscritti lunedì' in Qatar porteranno ad un governo provvisorio "di unità nazionale", espressione di Hamas e Al Fatah, il movimento politico che esprime il governo della Cisgiordania. Il governo sarà guidato dallo stesso Abu Mazen - che prende il posto di Salam Fayyad, moderato, e gradito dall'Occidente - e avrà come primo obiettivo l'organizzazione di elezioni unitarie per il rinnovo del parlamento e dei vertici palestinesi.
La mossa di Abu Mazen rischia di far precipitare la popolazione palestinese in un crescendo di violenza ed intolleranza. Hamas ha chiarito che non intende rinunciare al programma di distriggere Israele con qualunque mezzo; non ultimo quello più violento della Jihad. E ha respinto le richieste internazionali di riconoscere lo stato di Israele, istituito nel 1948, di abbandonare l'uso della violenza e di riconoscere i trattati internazionali sottoscritti dall'Autorità Palestinese. Non si fa molta fatica a riconoscere la posizione ambigua di Abu Mazen, da un lato ufficialmente orientato a ricercare un accordo con gli israeliani - di fatto però gli inviti in tal senso provenienti da Gerusalemme sono stati sempre lasciati cadere nel vuoto - e dall'altro impegnato in un soffocante abbraccio mortale con il movimento integralista islamico, che controlla la Striscia di Gaza dopo un sanguinoso colpo di stato nel 2007 con cui ha esautorato proprio la Al Fatah di Abu Mazen.
Con tutto il possibile ottimismo, si fa fatica ad immaginare una prospettiva di pace, ora che la leadership palestinese si sta sbilanciando sempre più verso il movimento terroristico finanziato dall'Iran.

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