Gentile redazione di "Il Borghesino",
congratulazioni per lo
splendido blog. Vorrei esprimere un immenso ringraziamento per avermi
aiutato in questi giorni a cambiare completamente la mia visione del
conflitto medio-orientale. Da circa un anno ho cominciato a poco a poco a
rivedere totalmente i miei (pre)giudizi su Israele, con una forte
accelerazione in questi giorni grazie anche al vostro eccellente sito.
Sto provando una rabbia e un senso di colpa tremendo, perchè mi sento
ingannato dalla cattiva informazione su Israele, Palestina &
dintorni che per anni ha intossicato e ottenebrato la mia capacità di
giudizio.
Volevo porvi alcune domande in merito all'occupazione
della Palestina, ma prima sento il bisogno di descrivervi il mio
percorso di "cambiamento di prospettiva", che può essere molto
istruttivo.
Ho 25 anni, vivo e studio a Napoli. Fin
dall'adolescenza mi sono interessato (superficialmente) alle vicende
medio-orientali; purtroppo, senza alcuna capacità di interpretazione,
sviluppai precocemente un giudizio molto duro verso Israele.
Il
primo contatto con il conflitto arabo-israeliano fu per me un vero
shock: ero poco più di un bambino, e vidi al TG la morte del mio quasi
coetaneo Mohamed al-Durrah. Scoppiai in lacrime, e mi chiesi com'era
possibile che Israele fosse così "cattiva" contro i bambini palestinesi.
Negli anni dell'Intifada, ogni volta che sentivo delle stragi dei
kamikaze contro i civili israeliani, non potevo non avere in mente
l'immagine di quel ragazzino terrorizzato, e pensavo che quindi, tutto
sommato, se l'erano cercata...
Pochi giorni fa sono rimasto di stucco
a leggere, proprio sul vostro blog, che non solo il piccolo al-Durrah
non fu raggiunto dai proiettili israeliani, ma che addirittura la sua
morte è stata probabilmente un' incredibile messinscena! Com'è
possibile, mi sono chiesto stavolta, che sui media italiani non c'è
stata traccia delle inchieste che hanno denunciato l'inganno?
Una
replica del mio sdegno emotivo anti-israeliano la ebbi anni dopo
davanti a un'altra immagine. Nell'estate del 2006 ero in vacanza in
Grecia, e i giornali locali pubblicarono in prima pagina e con grande
enfasi (i quotidiani greci erano visibilmente anti-israeliani; ho letto
di recente che la Grecia, paradiso di anarchici e neonazisti, è uno dei
paesi più anti-americani d'Europa, e si sa che anti-americanismo e
anti-sionismo vanno sempre a braccetto...) l'atroce foto di un altro
ragazzino in lacrime davanti alla madre uccisa da un attacco israeliano
in Libano.
Ed ecco che un vostro recente post, di nuovo con mio
profondo sgomento, mostra il frugoletto e la mamma ancora viva che
sfoggiano orgogliosi la foto della loro sceneggiata...
Iniziai
gli studi universitari proprio a cavallo di "Piombo Fuso", e
all'università si respirava un'atmosfera di rancore anti-israeliano
assai pesante. Come accade in molti ambienti accademici, alcuni miei
colleghi frequentavano il sottobosco universitario di estrema sinistra,
dove la demonizzazione di Israele e il terzomondismo pro-palestinese
sono il pane quotidiano, e pur non facendone parte ne rimasi un po'
influenzato: ero ormai certo che Israele fosse affetta da un'intrinseca
smania espansionistica e che per questo faceva carta straccia di ogni
progetto di emancipazione palestinese. Però non sono mai arrivato a
certi livelli di fanatismo che incolpano Israele di tutti i mali del
mondo.
Tempo dopo trascorsi un breve periodo di studi in
un'altra università, nel nord Italia, dove per la prima volta mi si
presentò una realtà che faceva scricchiolare i luoghi comuni su Israele.
C'era una folto gruppo di studenti israeliani, tra cui alcuni
arabo-israeliani sia musulmani che cristiani: fui sorpreso a vedere che
studenti ebrei e arabi erano in rapporti del tutto amichevoli, senza un
briciolo di ostilità, e i ragazzi arabi affermavano addirittura la loro
fierezza di essere israeliani. All'anima dell'"apartheid"! A parte il
fatto che i ragazzi arabi non avevano servito in Tsahal, erano tutti
molto uniti tra loro e mi colpì la loro dimestichezza con gli accessori
high-tech. Ricordo anche la presenza di uno studente libanese sciita in
ottimi rapporti con i colleghi israeliani, senza distinguo
etno-religiosi. A vedere quei ragazzi, uno avrebbe detto che il Medio
Oriente era un posto normale...
Tuttavia, solo a partire dalla
fine del 2012 ho cominciato a capire che in tutto quello che sapevo del
Medio Oriente c'era qualcosa che non andava.
In occasione
dell'operazione "Pilastro di Difesa", Facebook fu inondato, tramite i
miei contatti più "ideologizzati", da post anti-israeliani di ogni tipo,
soprattutto da crude foto di presunte atrocità israeliane che si
supponevano in atto in quelle stesse ore. Tra le altre, ce n'era una
dove un soldato calpesta una bambina, corredata dai più truci commenti
anti-sionisti: ricordai immediatamente di averla già vista - una foto
del genere non si dimentica - pubblicata un anno prima in rete, ma si
riferiva senza dubbio alla Siria! Spinto dalla curiosità, diedi
un'occhiata anche alle altre immagini che scorrevano continuamente in
bacheca, e con un piccolo sforzo di ricerca scoprii che nove immagini
"atroci" su dieci o venivano dalla Siria o risalivano a "Piombo Fuso"!
Iniziai a sospettare che non poteva essere un errore, e che si stava
svolgendo sotto ai miei occhi una micidiale operazione di "guerra
psicologica" attraverso i social network...
A mettermi ancora più
a disagio fu poi il veleno versato a ettolitri su Fb dai miei amici di
ultra-sinistra. Affrontai i colleghi in un dibattito su un controverso
intervento di Roberto Saviano a favore di Israele, a cui veniva
contrapposta l'integerrima difesa della causa palestinese dell'ormai
beatificato Vittorio Arrigoni (del cui assassinio i miei amici davano
per scontata la colpa di Israele!). Saviano veniva apostrofato come un
"ebreo sionista praticante" - parole dallo sgradevole sapore di
antisemitismo, che trovai sconcertanti dette da sedicenti "comunisti" -
che spacciava Israele per una "democrazia" e che giustificava il
"genocidio" dei palestinesi.
Oltre a queste infamie, realizzai la
terribile ignoranza della realtà da parte dei miei colleghi:
prescindendo dai miei pregiudizi, sapevo comunque che Israele era
indubbiamente l'unica democrazia nella regione e che i palestinesi
avevano già da un ventennio una relativa sovranità, per cui i "crimini
di guerra" contro i palestinesi - avevo ancora un'opinione di condanna
per l'embargo, l'occupazione e le azioni militari israeliane -
rientravano per me nella politica estera di Israele, e nulla avevano a
che fare col modo in cui gli israeliani si governavano. I miei amici
coltivavano di Israele un'immagine surreale, simile a quella del West
americano o del vecchio Sudafrica: uno stato coloniale e razzista
illegittimo che opprime un popolo indigeno, il quale "resiste" armi alla
mano (non gli passava neanche per la testa, ai miei amici, che la
"resistenza" palestinese era il più delle volte puro terrorismo!) alla
maniera degli Apache di Geronimo, dei partigiani antifascisti, di Che
Guevara sulla Sierra Maestra e dei Vietcong...Nessuna consapevolezza del
fatto che non c'è alcuna guerriglia alla Robin Hood in Palestina; che
esiste già non uno ma ben due governi palestinesi - Fatah e Hamas - in
lotta tra loro; che la Striscia di Gaza era già da anni libera da truppe
israeliane (non riuscivano a collegare razionalmente l'embargo
all'assenza di occupazione militare!). Ovviamente, "il sionismo è il
male assoluto" e Israele va cancellata, nei loro slogan
massimalisti...In altre parole, capii che questi ragazzi pontificavano
senza alcuna cognizione di causa: non dovevano aver mai visto neanche
una mappa geopolitica del Medio Oriente!
Quanto al "genocidio", volli
fare una ricerca sul numero delle vittime di questo conclamato
"sterminio": rimasi disorientato nello scoprire che dal 1948 erano stati
uccisi dagli israeliani, tra militanti e civili, circa ventimila
palestinesi. 20 mila cadaveri in 65 anni...
Siamo sinceri: va bene il
dramma della Nakba, dei campi profughi e dell'occupazione, ma ce ne
vuole a parlare di "genocidio"! La guerra più lunga e discussa dei
nostri tempi è di fatto una delle meno letali al mondo!
Feci quindi
il confronto con la guerra in Siria, che un anno fa aveva già raggiunto
vette di crudeltà: al momento si registravano 70mila vittime. In meno di
2 anni! E non c'era stato nessun corteo di protesta dei miei amici
"pacifisti" contro questo bagno di sangue a poche miglia più a nord di
Israele.
Non un post di indignazione su Facebook.
Neanche una parola.
Colpito
dall'assurda sproporzione di denunce e condanne verso Israele, per mesi
cercai sulla rete più notizie possibili della guerra in Siria; in
particolare sulla natura del regime di Assad, di cui i mezzi
d'informazione non dicono quasi nulla.
Quello che ho scoperto mi ha
lasciato senza parole: il regime siriano è in pratica l'ultima
incarnazione vivente del nazismo. Una dittatura totalitaria, e questa sì
razzista, responsabile tra le altre cose di aver commesso contro i palestinesi - nel Libano degli anni 70/80, ma anche nell'attuale guerra
civile - porcate ben peggiori di quelle attribuite a Israele!
Una
delle scoperte più sorprendenti è stato leggere che Thierry Meyssan,
l'"inventore" delle teorie del complotto sull'11 settembre risiede
a...Damasco! Ciò getta, secondo me, una luce inquietante sulla natura
della disinformazione complottistica che infesta Internet...
Quando
lo scorso agosto il mondo seppe della strage al gas nervino, non ebbi
alcun dubbio sulle responsabilità del regime: ormai avevo preso a cuore
la sorte del popolo siriano e invocai con convinzione la possibilità di
un attacco americano.
Seguì un altra furiosa discussione con i
miei amici comunisti, che finalmente mi illuminò sull'immensa ipocrisia,
pericolosità e miseria morale del loro "pacifismo" antimperialista. Il
loro rifiuto di un intervento americano era basato sulle solite fandonie
cospiratorie che accusavano gli USA di andare all'attacco di un paese
"non allineato" per sfruttarne le risorse; ai miei colleghi non
importava un accidente dei massacri del regime perchè la rivolta era
solo "una manipolazione condotta da mercenari di USA e Israele". Ma il
massimo dello squallore giunse quando difesero Assad in quanto
"socialista" e "nemico dei sionisti"!
Sentir dipingere quel despota
come un "compagno" mi diede il voltastomaco, e da quel momento ho
provato il disprezzo più totale verso questi ideologismi che mettono il
mondo alla rovescia, in spregio alla cultura dei diritti civili e al
semplice buonsenso.
Capii che dovevo saperne di più anche sulla
questione israelo-palestinese: avevo ormai intuito che la mia percezione
della realtà doveva essere stata corrotta dalla retorica
pro-palestinese dominante nell'opinione pubblica, sia mainstream che di
sinistra.
Ho "studiato" da autodidatta su libri e siti "giusti".
Finalmente ho capito meglio le origini della questione e le
responsabilità. Ho capito meglio le ragioni e la legittimità di Israele.
Ho compreso l'origine staliniana dell'antisionismo, a sua volta di
origine antisemita, che permea e macchia tuttora la sinistra. Ho capito
che le ragioni profonde del conflitto non sono territoriali come sembra,
ma puramente ideologiche. E che per questo le speranze di pace si sono
paradossalmente allontanate negli ultimi 20 anni, dopo ogni volta che
Israele è venuta incontro ai palestinesi. E che sono i leader
palestinesi (e anche di altri paesi arabo-musulmani) sia estremisti che
"moderati" a non volere la pace, non Israele, e che aspirano ancora e
sempre alla distruzione dello stato ebraico: un progetto che ha persino
insospettabili continuità ideologiche con il nazismo! Ho raggiunto la
penosa consapevolezza che il popolo palestinese è di gran lunga più
oppresso e manipolato dalla sua corrotta leadership che da Israele, e
della artificiosa strumentalizzazione dei profughi palestinesi e del
"diritto al ritorno". Che Israele subisce una pressione e una
persecuzione esagerate in sede di diritto internazionale. Che i
"pacifinti" come Arrigoni sono spesso votati a un odio esasperato verso
Israele. Che i militari israeliani, pur non esenti da errori e abusi
come in tutte le guerre, sono forse davvero "l'esercito più morale del
mondo".
Ora avrei alcune domande. Premesso che la Striscia di
Gaza è "libera" dal 2005 (a proposito: ma è vero che "Piombo Fuso" e
"Pilastro di Difesa" furono sferrate per soli scopi politici, sia
interni che internazionali - le elezioni americane?), mi ha stupito
scoprire che in effetti neanche la Cisgiordania si può considerare
"occupata", dal momento che le truppe israeliane sorvegliano
prevalentemente la sicurezza delle vie di comunicazione e degli
insediamenti ebraici e che il 98% dei palestinesi vive nelle zone sotto
il controllo dell'ANP.
Ma allora, gli scontri tra manifestanti
palestinesi (spesso aiutati da attivisti stranieri) e forze israeliane -
con sassaiole dei primi e spari di lacrimogeni, ma anche di piombo, dei
secondi - che si ripetono come un clichè quasi tutti i giorni...dove
avvengono? Nel territorio dove risiede il restante 2% dei palestinesi?
Vicino al "Muro"? Quando gli israeliani eseguono operazioni militari
nella zona dell'ANP? O forse i contestatori palestinesi vanno
volutamente ad attaccar briga davanti a truppe e coloni, con buona pace
di chi vede queste proteste come "resistenza spontanea" (un po' come
nelle manifestazioni degli "antagonisti" nelle nostre città)?
E
poi: sono credibili le fonti che descrivono le iperboliche angherie dei
coloni, come avvelenamenti di campi, allevamenti e pozzi?
I miei
sospetti sulla vera realtà della "occupazione" sono alimentati anche
dalle palesi faziosità dei siti di informazione pro-palestinese. In
questi giorni ho fatto verifiche nella pagina Facebook di un'attivista
napoletana che da due anni fa lo "scudo umano" a Gaza. La giovane è
sfacciatamente anti-israeliana (pubblica mappe della Palestina dove non
c'è più traccia di Israele dal Giordano al Mediterraneo...), blocca i
commenti critici e riporta le notizie con questo tono: "Occupanti
israeliani hanno sparato contro resistenti palestinesi sul confine della
Striscia, c'è stato un martire tra i resistenti". A parte l'uso
improprio di termini come "occupanti" e "resistenti" accanto a
"confine", spicca la parola "martire", facendo quindi ricorso a una
retorica "islamica"! Proprio ieri la stessa attivista ha diffuso la
notizia dell'uccisione di alcuni palestinesi a Hebron, in Cisgiordania.
Mentre gli utenti della pagina pubblicavano commenti anti-sionisti o
semplicemente anti-semiti, che l'attivista si guarda bene dall'obiettare
("Maledetti khazari assassini!" ha scritto uno), sono andato a
verificare la notizia sui motori di ricerca. Viene confermata
l'uccisione di alcuni terroristi salafiti da parte degli israeliani, che
sembra volessero addirittura colpire l'ANP! In serata l'attivista
riporta l'identità salafita dei morti, ma insiste a chiamarli "martiri"!
E dire che i salafiti sono gli stessi che hanno assassinato Arrigoni!
Grazie
infinite, ancora, per il vostro prezioso lavoro. Da adesso Israele ha
un estimatore in più, che farà il possibile per difenderne la causa
contro tutte le critiche e le condanne ingiuste.
Carissimo,
fa davvero piacere ricevere e-mail sincere e appassionate come la Sua. Anche perché descrive un percorso tortuoso, spesso tormentato; che molti di noi hanno percorso. Più volte, in questi pochi anni di pubblicazioni, il Borghesino ha mostrato esempi plateali di disinformazione, di omissione, di manipolazione della realtà, quando di vera e propria messinscena; allo scopo evidente di forgiare e rafforzare un consenso pubblico che evidentemente poggia su basi inconsistenti. Il passare dalla schiera dell'antisionismo conformista, che riguarda un 60% dei nostri connazionali, ad una sofferta verifica fattuale - per la quale, obiettivamente, occorre una notevole volontà: la dissonanza cognitiva è in agguato, e scoraggia un simile sforzo. Ma i risultati clamorosi in seguito appagano e ripagano... - è processo reso ora agevole dai tanti siti e blog che smascherano le diffamazioni, le calunnie e le vergognose (e talvolta macabre: faccia una ricerca nel blog delle vicende relative all'operazione Pillar of Defense, e troverà situazioni raccapriccianti) manipolazioni, di cui sono vittima lo stato di Israele e in generale gli ebrei; 'che il primo è di solito l'oggetto degli attacchi meno deprecabile, rispetto ai secondi («la mia è legittima critica dello stato di Israele»: quante volte l'abbiamo sentito? come se si sentisse qualcuno criticare e delegittimare lo stato italiano, o quello statunitense; a ben vedere, entrambi dalla genesi contrastata e discussa).
Sono sicuro che troverà tutte le risposte residue che cerca: in merito ai territori "occupati" (in realtà giuridicamente contesi), in merito all'infame accusa di avvelenamento dei pozzi (che affonda le radici nel Medioevo. In realtà Israele fornisce luce e acqua ai territori palestinesi; casomai il problema è opposto: i palestinesi fanno un uso disinvolto delle fogne e del sistema dei rifiuti, con conseguente inquinamento a valle), alla ridicola accusa di apartheid a cui per la verità non crede ormai più nessuno, ai continui attacchi indiscriminati dalla Striscia di Gaza, che hanno reso inevitabile l'intervento militare alla fine dello scorso anno, e alle aggressioni delle forze dell'ordine israeliane nel West Bank (suddiviso dagli Accordi di Oslo in tre zone: di cui una di cui Gerusalemme si impegna a garantire l'ordine pubblico; e l'altra sotto il pieno controllo di Israele. In attesa naturalmente di negoziati di pace definitivi. Che però, mi sembra, si allontanano ancora una volta per l'intransigenza palestinese).
A proposito di acqua e dintorni, mi permetto di proporre questa mia riflessione di un paio d'anni fa:
RispondiEliminahttp://ilblogdibarbara.ilcannocchiale.it/2011/10/02/di_acqua_e_di_sangue.html
quando avevo circa 10 anni,mio padre mi feci questa domanda.se vedi una persona che viene minacciata da 10 persone, tu con chi stai?
RispondiEliminaDipende da chi è questa persona e chi sono le altre dieci. La persona minacciata potrebbe essere una donna e i dieci il branco che la vuole stuprare. La persona minacciata potrebbe essere un pedofilo e i dieci quelli che stanno cercando di salvare il bambino. I numeri non significano assolutamente niente: la Germania nazista ha avuto più morti dell'America, la mafia ha avuto più morti delle Forze dell'ordine.
Elimina@la mia pittura
EliminaIn Siria, sono stati uccisi dall'inizio del conflitto, fino al 20 Novembre 1735 palestinesi.
In Libano, sono stati arrestati due palestinesi minorenni, perchè stavano piazzando ordigni esplosivi nelle vicinanze delle abitazioni di membri di hezbollah; tu, con chi stai? o forse sarebbe meglio chiedere, tu, contro chi stai? ovvero, a te interessano i palestinesi o solamente Israele?
l'antisimitismo è una piaga a livello internazionale. E' un'ingiustizia scagliarsi contro nun popolo che da secoli si batte solo per la propria sopravvienza, è il popolo che ha subito il maggior numero di pogrom. Il tutto, agli occhi dei media, come atti dovuti per il solo fatto che quelli sono ebrei. Dopo tutti i pogrom, ecco finalmente è sorto lo Stato di Israele, quale casa dei secolari fuggitivi ai ripetuti masacri. Ma il mondo antisimita, continuando a forgiare odio verso gli ebrei, tenta di distuggere anche questo mini focolaio dell'ebrero perseguitato. Lo Stato Ebraio, appena proclama la proria inidipenza, subì diversi attacchi da eserciti regolarmenrte e massicciamente armati, ma Israele difendendosi, ebbe sempre la meglio respingenodo gli eserciti aggressori oltre i loro confini. Le dispute, attualmente sul tappeto, tra lo Stato Ebraico ed i confinanti, sono tutti iniziati in seguito a quei ripetuti atti di guerra tentati da parte araba, mentre Israele si era sempre limitato a difendere il proprio territorio ed i propri cittaidni. L'autodifesa è un incofutabile diritto umano ed internazionale. Quindi, Israele di quale colpa è imputabile? Forse per quella di aver respinto eserciti aggressori? Con un giudizio normale, il buonsenso dovrebbe prevalere!
RispondiEliminaL'antisionismo non è così generalizzato come lo si vede, solo che la minoranza è quella che fa più rumore. Io ho provato ad entrare nei gruppi di sinistra, essendo io comunista, ma dopo poco tempo ho capito che tutti avevano abbandonato le filosofia marxista e il loro dichiararsi "comunisti" rimane un vessillo vuoto di senso, cancellato dall'ignoranza. In compenso però, il posto delle idee marxiste è stato riempito dal fanatismo per il fondamentalismo islamico, per la teocrazia iraniana, per il terrorismo, ma non dobbiamo pensare che sia un fenomeno globale, è invece un fenomeno che trova terreno fertile nell'ambito del disagio, fra i reietti, fra coloro che hanno il bisogno di trovare capri espiatori per la propria miseria esistenziale. E questo fa sì che molti intellettuali cavalchino quelle che sono vere e proprie malattie sociali autolesioniste per avere consenso. Se solo pensiamo che essere di sinistra ed essere contro Israele (fondato da leader socialisti) è un paradosso e una follia pura; anche essere a favore delle teocrazie islamiche è follia pura per uno che si dichiara di sinistra; anche chiamare "assassini" i guerriglieri MARXISTI oppositori del regime iraniano...ma quando c'è miseria culturale, quando non ci sono punti di riferimento ideologici, ecco che la figura del terrorista islamico può incanalare la rabbia repressa di quelli che sono fondamentalmente degli emarginati.
RispondiEliminaEcco l'articolo mio se vi va di leggerlo:
http://wwwalessiabirriblog.blogspot.it/2012/09/lantisionismo-e-il-nuovo-nazismo.html
Dico solo due cose: che schifo e succederà di nuovo.
RispondiEliminaForse non ci deporteranno ma così ci costringono a fuggire.
Approposito di FALSA INFORMAZIONE.
RispondiEliminaEcco un video che sta diventando virale; 77000 condivisioni su Facebook in quasi sei giorni.
https://www.facebook.com/halnovemila.faceb/posts/10202439415378012
Qualcuno lo ha ripubblicato su Internet lo stesso giorno che è apparso su FB dubitantone sull'autenticità... solo 1000 visioni in 6 giorni!
http://www.youtube.com/watch?v=ChzkFejKuLQ
Stesso video, fake, caricato su Dailymotion.com... 4500 visioni in 6 giorni.
http://www.dailymotion.com/video/x21dspr_benjamin-netanyahu-insults-hilary-clinton-and-president-obama_news