di Ari Soffer*
Una nota ONG israeliana ha accusato l'Unione Europea per il suo presunto ruolo nel finanziare la costruzione di insediamenti illegali arabi in Giudea e Samaria, dichiarando che questo tentativo sovverte gli affari interni dello stato ebraico, e rappresenta una forma di colonialismo.
Le argomentazioni giungono sulla scia di un articolo apparso sul britannico Daily Mail, secondo il quale l'UE ha impiegato il denaro dei contribuenti europei per costruire circa 400 abitazioni e altre costruzioni illegalmente nell'area C di Giudea e Samaria.
Alla luce degli Accordi di Oslo del 1993 - sottoscritti non solo da israeliani e palestinesi, ma anche dalla stessa Unione Europea, fra gli altri - mentre l'Autorità Palestinese mantiene il controllo pieno o parziale delle aree "A" e "B" del West Bank (o Giudea e Samaria); Israele detiene il controllo civile e militare esclusivo dell'area C: il che include la possibilità di pianificazione e costruzione edilizia.
Se fossero confermate, le rivelazioni - anticipate alcuni mesi fa dalla ONG Regavim e riportate da Aruyz Sheva - costituirebbero una flagrante violazione del diritto internazionale da parte dell'Unione Europea.
«Non bastava che l'Europa finanziasse le organizzazione di boicottaggio di Israele, che lavorano attivamente all'annichilimento dell'identità ebraica e democratica dello stato dal suo interno; ora l'UE è apertamente schierata per combattere lo stato ebraico, finanziando la costruzione abusiva di abitazioni», dichiara il direttore della ONG Tirzu Matan Peleg ad Arutz Sheva.
«Il sovvertimento degli affari interni dello Stato di Israele da parte dell'Unione Europea è un attentato alla democrazia ed è colonialista», rincara la dose, aggiungendo che questo atteggiamento «mina la legittima integrazione della comunità beduina nella società israeliana», incoraggiando a violare la legge.
Le organizzazione ebraiche e filoisraeliane d'Europa hanno stigmatizzato la rivelazione, accusando l'Unione Europea di ipocrisia e doppiopesismo: «si ha sempre la percezione che, se "tutti gli insediamenti sono uguali", al tempo stesso "alcuni sono più uguali di altri"», chiosa il presidente della Federazione Sionistica britannica. «Mentre l'Unione Europea ha allegramente aperto i cordoni della borsa per gli insediamenti nella Cipro occupata dai turchi, ogni nuovo insediamento israeliano - anche quelli a ridosso della Linea Verde - ricadono sotto la spada di Damocle dell'Europa», conclude Paul Charney, auspicando una riflessione sul ruolo dell'Europa nel conflitto fra israeliani e palestinesi.
* EU Accused of 'Colonialism' for Funding Illegal Arab Settlements
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