venerdì 25 aprile 2014

Anziché con Gerusalemme, Abu Mazen si è accordato con Hamas

A 26 anni dalla fondazione, avvenuta nel 1987, il gruppo terrorista che controlla la Striscia di Gaza (Hamas è acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiyya; traducibile come "movimento di resistenza islamica") è ancora etichettato come movimento terrorista dall'Unione Europea, dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, da Australia e Canada; ed è dietro migliaia di assassini di civili innocenti.
Nel 1988 Hamas redasse il suo bieco statuto: una squallida ammissione della natura fondamentalista e razzista del movimento. Ancora oggi, i "valori" grotteschi definiti nel suo atto costitutivo, continuano ad essere il riferimento morale del gruppo terrorista.

Le radici di Hamas

Sarebbe opportuno leggere tutto lo statuto di Hamas; in particolare gli articoli 8, 9, 13 e 32. Ma per rappresentare la malvagità del movimento, è sufficiente richiamare questi principi:
- Articolo 6 (esempio del fondamentalismo religioso): il movimento di resistenza islamica è un movimento palestinese unico. È fedele ad Allah, deriva dall'Islam la sua ragione di vita, e si sforza di issare la bandiera di Allah in ogni centimetro quadrato della Palestina (Israele incluso, NdT);
- Articolo 7 (esempio dell'antisemitismo islamico): il movimento di resistenza islamico mira a onorare il proposito di Allah (di sterminare gli ebrei, NdR), qualunque sia il tempo necessario per perseguire questo scopo;
L'articolo prosegue richiamando il versetto coranico: «l'Ultima Ora non giungerà fino a quando i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, uccidendoli tutti, e fino a quando gli ebrei non si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra e l'albero diranno: musulmano, o servo di Allah, accorri! c'è un ebreo che si nasconde dietro di me: corri e uccidilo».


Uno statuto ancora praticato

L'antisemitismo di Hamas soffre di schizofrenia. Alle volte rievoca i vecchi stereotipi antisemiti di matrice europea. Questo video raffigura il cliché dell'ebreo con il nasone intento a distruggere in segreto la moschea di Al Aqsa.


In altre circostanze, l'antisemitismo di Hamas è chiaramente di origine estremista islamica. Nel video qui in basso, rilasciato dalle Brigate Ezzedim Al Qassam - braccio armato di Hamas - la scritta «Uccidere gli ebrei è un compito che ci avvicina ad Allah» è riportata su un muro alle spalle di un terrorista che imbraccia un'arma.


L'organizzazione terroristica si è spesa febbrilmente per indottrinare le giovani generazioni di Gaza. Questo processo parte dall'infanzia. Molto è stato scritto circa le rivisitazioni di Topolino e di altri personaggi di fantasia. Di recente, il 29 novembre 2013, Hamas ha usato i personaggi noti ai bambini per diffondere un messaggio di intolleranza e disprezzo. Questa volta un'ape gigante di nome Nahoul, che non riusciva ad immaginare la possibilità di pregare accanto ad un ebreo, ha fornito un insegnamento esemplare circa la possibilità di condurre con i palestinesi negoziati di pace.



Quando i ragazzi di Gaza si iscrivono alle scuole superiori, il processo di indottrinamento continua mediante un'istruzione creata su misura. Questo include libri di testo dove la storia viene interamente riscritta: «gli ebrei e il Movimento Sionista non sono connessi ad Israele, dal momento che i figli di Israele sono una nazione che deve essere annichilita»; la partecipazione obbligatoria a corsi di addestramento gestiti dai militanti terroristi delle Brigate al Qassam.

E quando le scuole chiudono, l'indottrinamento continua nei campi estivi gestiti da Hamas.


Le parole del leader di Hamas

I leader di Hamas hanno ossessivamente coniugato il messaggio dogmatico contenuto nello statuto. Ismail Haniyeh è attualmente il primo ministro di Gaza. Adora fornire discorsi infuocati in cui dichiara ripetutamente che non riconoscerà mai Israele. Gli ultimi episodi eclatanti risalgono ad un'ampia manifestazione popolare a Gaza nel 2010, o in un discorso alla moschea al-Azhar, al Cairo, a marzo 2012.
Ancora nel 2013, mentre si cercava di rilanciare i negoziati di pace fra israeliani e palestinesi, Haniyeh sentì il bisogno di ripetere ancora una volta che Israele non sarebbe mai stato riconosciuto. Forse ha appreso l'insegnamento dell'ape Nahoul.



Anche Khaled Mashaal, capo del comitato politico di Hamas, non disdegna di divulgare messaggi infuocati. Quasi un anno fa è apparso per la prima volta nella sua vita a Gaza. Nell'ambito di una imponente manifestazione che attrasse diecine di migliaia di fanatici sostenitori, con copie fedeli all'originale di missili M75 sullo sfondo (è disponibile anche un profumo con lo stesso nome e fattezze), Mashaal proclamò: «Dal fiume (Giordano, NdT) al mare, e da nord a sud la Palestina è tutta nostra. Non concederemo un solo pollice di questa terra».


Fonte: 26 years later, Hamas stays true to its fundamentalist roots.

1 commento:

  1. ormai non sò più cosa commentare su questi personaggi.ci vorrebbe solo NICOLò MACCHIAVELLI

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