Fervono i preparativi per la prossima guerra di Gaza da parte di Hamas. L'organizzazione terroristica che governa la Striscia di Gaza si è dotata dei potenti Bagger 288, escavatori pesanti di fabbricazione tedesca capaci di svolgere il lavoro di diecine di braccia umane. Perplessità fra la popolazione locale: la scorsa estate diversi residenti di Gaza sono stati prelevati forzosamente dalle rispettive residenze, per essere condotti su un luogo di lavoro in seguito specificato, rivelatosi poi l'imboccatura di una delle oltre mille gallerie che hanno portato il terrore nelle comunità meridionali di Israele. Si stima che oltre 160 bambini abbiano perso la vita, per scavare a mani nude i tunnel di Hamas: le organizzazioni per i diritti del fanciullo tireranno un sospiro di sollievo. Il Bagger 288 scava più velocemente, ed è in grado di realizzare perforazioni più sottili.
I nuovi tunnel che auspicabilmente per Hamas porteranno morte e dolore nelle case degli israeliani, sono realizzati con una combinazione di tavole di legno e di cemento. Cemento che dalla scorsa estate è entrato in quantità copiosa nell'enclave palestinese: soltanto la scorsa settimana ben 175 TIR sono entrati con il loro carico di materiali da costruzione. Secondo le autorità, questa fornitura proseguirà al ritmo attuale «per i prossimi tre anni».
Sono davvero così allocchi gli israeliani? chissà. Da un lato l'auspicio è che questa rinnovata disponibilità a ripristinare ordinarie condizioni di vita civile, venga sfruttata per migliorare le condizioni di vita dei palestinesi; dall'altro lato, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Così, mentre cemento, calcestruzzo e altri materiali da costruzione affluiscono come per assecondare una frenesia immobiliare senza precedenti; al contempo il governo di Gerusalemme ha dato la sua benedizione ad un nuovo sistema di ricognizione di tunnel.
Sviluppato dalla israeliana Elbit Systems, il congegno riconoscerà con largo anticipo una eventuale attività sotterranea mediante un sistema di sensori basato su complessi algoritmi. Così, mentre l'Iron Dome sventerà le future minacce che giungeranno dal cielo, nel sottosuolo i tentativi di infiltrazione saranno sistematicamente frustrati da questo nuovo gioiello della tecnologia Made in Israel.
Sarà meglio che questa volta Hamas si dedichi sinceramente a migliorare l'esistenza dei palestinesi.
sorbole!
RispondiEliminapasserò le coordinate del suo blog ai servizi segreti israeliani.
quanto lavoro risparmiato, grazie a queste sue notizie così dettagliate.
Shalom aleikhem