venerdì 13 maggio 2011

Siete cristiani? andate a vivere in Israele!



Se proprio avete voglia di cambiare vita e di prediligere usi e costumi del fascinoso Medio Oriente, e se per caso siete di religione cristiana, l'unico stato (peraltro l'unica democrazia) di quell'area geografica dove la popolazione cristiana è in aumento, è appunto lo stato con capitale Gerusalemme.
In tutti gli altri stati dell'area, infatti, i cristiani sono vittima di persecuzioni, discriminazioni, privazione di diritti, maltrattamenti e violenze; e uccisioni. La triste novità infatti è che oggi non è più loro concesso di praticare la propria religione, a patto di accettare la condizione di inferiorità che va sotto il nome di "dhimmi". Se in Turchia i cristiani sono ora appena 85 mila, a fronte dei due milioni di qualche tempo fa, il problema ci deve essere, e serio pure. In Libano, i cristiani erano maggioranza; ora sono 1/3 della popolazione. In Siria rappresentano soltanto il 4%; in Giordania, il 2%. In Iraq la popolazione di religione cristiana ammontava a 1.4 milioni di coraggiosi individui; oggi risulta dimezzata.
Quello che stanno subendo i cristiani in Medio Oriente - malgrado l'oltraggioso silenzio del Vaticano - è quanto già sperimentato sulla propria pelle dagli ebrei residenti nel Nord Africa e in MO nei vent'anni successivi alla costituzione dello stato di Israele: un esodo biblico, frutto delle persecuzioni di stato.
C'è un solo stato, nel Medio Oriente, in cui la popolazione cristiana è aumentata, dal Dopoguerra ad oggi: ed è lo stato di Israele. I cristiani erano 34 mila nel 1949; ammontano oggi a 163 mila, e cresceranno a 187 mila per la fine del decennio.

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