venerdì 9 dicembre 2011

La propaganda filo-araba di Reuters



Se vi stanno simpatici i palestinesi e in generale gli arabi; se ritenete che non sia definibile "terrorismo" il lancio di razzi teleguidati verso la popolazione civile (se israeliana), l'attentato a scuolabus e lo sgozzamento di una famiglia inerme colta nel sonno; se invece vi stanno sulle scatole Israele, gli ebrei e quelli che solidarizzano con loro, il consiglio è di tenervi informati con le news di Reuters.
Uno studio accademico rivela la copertura sistematicamente deformata, parziale e in malafede degli eventi in Medio Oriente: in barba al codice deontologico interno, le tesi arabe sono offerte sotto una buona luce, quelle israeliane sempre e comunque distorte e sovente false.
Per fortuna le agenzie Reuters sono distribuite da diversi media, per cui le immagini, le notizie e i dispacci ci sono propinati anche dai comuni TG e giornali, per cui non c'è il rischio che l'opinione pubblica non sia alla fine deformata da questa agenzia partigiana. Il cui operato è stato ritenuto tale da meritarsi la nomination a "Dishonest Reporter" da parte dell'organizzazione Honest Reporting, che monitora e denuncia il comportamento fraudolento e deformante dei media internazionali.

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