Hanno diffuso tutti informazioni false (dolorosamente false, per l'ulteriore sangue che è stato versato dopo quella e tante altre come quella mistificazione, NdT): il Washington Post, il Daily Mail, il Sun, il Telegraph, l'Huffington Post, MSN, Yahoo, CBC News, e, ovviamente, la BBC e il Guardian, fra gli altri; hanno accusato Israele di aver sparato un missile, durante la guerra di novembre a Gaza, su una abitazione ad est di Gaza, che avrebbe ucciso un bambino di 11 mesi, figlio del corrispondente della BBC Arabic Jihad Misharawi, nonché sua cognata (anche il fratello di Misharawi sarebbe perito in seguito a causa delle ferite riportate nell'esplosione).
Ecco quello che riportava Roy Greenslade, del Guardian, il 15 novembre: «il bambino di 11 mesi di un corrispondente della BBC è stato ucciso ieri durante un attacco aereo dell'aviazione israeliana sulla Striscia di Gaza».
E questa è la versione dello stesso giorno di Paul Owens e Tom McCarthy, del Guardian:
L'articolo incomincia così: «si è aperta una dolorosa nuova faida sui social media da giovedì, quando sono iniziate a circolare immagini di bambini morti o feriti durante il conflitto a Gaza. Hanno circolato le foto di Omar, il figlio di 11 mesi di Jihad Misharawi, ucciso mercoledì durante un attacco israeliano. Anche la cognata di Misharawi è rimasta uccisa nell'attacco di Gaza, mentre il fratello del bambino è rimasto gravemente ferito».
Più avanti, l'11 dicembre, in un aggiornamento delle conseguenze del conflitto, così riportava Harriet Sherwood: «dopo otto giorni di conflitto, ancora una volta è stata raggiunta una pace precaria fra Israele e Gaza. Hamas è in festa, ma per la gente comune non c'è motivo per festeggiare, fra le rovine di una città distrutta». E nella didascalia della foto che accompagnava l'articolo: «Jihad Misharawi piange mentre trattiene il corpo di suo figlio Omar, di 11 mesi, ucciso da un attacco israeliano».
Ovviamente, la morte di un neonato è sempre una orribile tragedia e nessuno può rimanere insensibile di fronte al dolore inimmaginabile di Jihad Misharawi.
Tuttavia, come ogni fatto ritenuto degno di attenzione per il giornalismo professionale, i fatti contano; e in tanti nella blogosfera hanno avanzati seri dubbi sulla veridicità di questa notizia.
Elder of Ziyon and BBC Watch, fra gli altri blog (a suo tempo il Borghesino mostrò tutto il campionario delle vigliacche mistificazioni di Hamas, NdT), sono stati fra coloro che hanno esaminato i fatti e sostenuto la possibilità che Omar Misharawi fosse stato ucciso da un missile palestinese difettoso.
Elder ha fatto rilevare che «il foro nel soffitto sembrava molto simile a quello che lasciano i missili Qassam quanto colpiscono le abitazioni israeliane, e che le foto della casa in cui è perito il bambino è decisamente diversa da quelle colpite a Gaza dall'aviazione israeliana.
Hadar Sela, di BBC Watch, fece rilevare, il 25 novembre, che "la BBC ha ostinatamente evitato di condurre qualunque tipo di verifica sull'esistenza di bambini palestinesi uccisi o feriti da non meno di 152 missili palestinesi caduti accedentalmente in territorio gazano durante il conflitto». Il loro scetticismo risultava fondato.
Il 6 marzo UNHRC ha fornito un'anticipazione di un rapporto sul conflitto di novembre. Elder of Zyion ha avuto modo di accedere al documento. A pagina 14, un'inchiesta delle Nazioni Unite ha accertato che «il 14 novembre una donna, il suo bambino di 11 mesi e un ragazzo di 18 anni di Al-Zaitoun sono rimasti vittima di un missile palestinese ricaduto prima di giungere in Israele».
E' stato un missile palestinese ad aver ucciso il piccolo Omar, Hiba (la cognata di Jihad) e Ahmed (il fratellino di Omar, inizialmente gravemente ferito).
Che la BBC, il Guardian o altre testate sentano il bisogno di rettificare i loro resoconti, rimarcando che furono i terroristi palestinesi, e non l'IDF, ad uccidere Omar, Hiba e Ahmed Misharawi, o che non lo facciano; Seba rileva che:
«E' impossibile neutralizzare il danno provocato dalla BBC con questa notizia. Nessuna rettifica o offerta di scuse potrà cancellarla da Internet o dalla memoria di innumerevoli persone che a suo tempo l'hanno letta o sentita».
Sela, nel suo post del 25 novembre, sostenne che «la tragica vicenda di Omar Misharawi è stato usata e abusata per alimentare una propaganda secondo cui Israele sarebbe un assassino di bambini».
In altre parole, a prescindere dal fatto che nuovi fatti resi noti contraddicano le conclusioni originarie, niente è appreso: la retorica letale riguardante la "cattiveria" dello stato ebraico continuerà indisturbata. E nulla cambierà.
H/t: Cif Watch.
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