Non riusciamo ancora a distogliere lo sguardo dallo splendore di Yityish Aynaw, la nuova Miss Israele di origine etiope, che un nuovo esempio di rispetto e di integrazione delle minoranze si para davanti ai nostri occhi.
Lina Makhoul, 19 anni, ha appena trionfato nell'edizione 2013 di "The Voice", format canoro olandese. La particolarità? la vincitrice è araba. Un'araba israeliana, come il 20% della popolazione dello stato ebraico. Probabilmente negli stati arabi confinanti una cantante cristiana, o ebrea, o drusa, o di qualunque altra religione, non potrebbe mai esibirsi su un palcoscenico, senza correre rischi per la propria vita. In Israele non è così. E forse è per questo che Gerusalemme rappresenta una spina nel fianco degli stati confinanti: Israele è paladina del rispetto delle minoranze, esempio di tolleranza e di libertà, malvisto da regimi dispotici e oscurantisti.
Mentre Lina trionfava nel reality show canoro, poco lontano Cristiano Ronaldo, delizioso con il suo gioco di gambe quanto maldestro con le sue affermazioni, perdeva la testa commettendo un fallo grossolano. Alla fine dell'incontro Israele-Portogallo, valido per la qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014, CR7 ha platealmente rifiutato lo scambio della propria maglia con quella di un avversario. Secondo l'agenzia iraniana Irib, un giornalista di Al Jazeera avrebbe avvicinato il fenomeno in campo chiedendo una localizzazione in tempo reale; al che Ronaldo avrebbe dichiarato di sentirsi in "palestina", e non in Israele.
Sentivamo proprio la mancanza di una prova eclatante di queste manifestazioni di intelligenza. Per conseguire la pace, gli sforzi devono essere molteplici. Serve a poco, se a fronte della tolleranza in Israele, altrove regna l'apartheid.
Aggiornamento: la notizia su CR7 si sta rivelando una bufala. Grazie a Progetto Dreyfus. Meglio così.
II aggiornamento (ore 20 del 26/03). La storiella di Ronaldo che sragiona era una bufala. Probabilmente messa in giro dai soggetti citati o da ambienti ad essi vicini. Perchè? perché CR7 in Israele è stato benissimo. Al punto da rendere disponibile le foto della sua splendida giornata sulle spiagge di Tel Aviv.
Un affronto intollerabile per chi è impegnato tutti i giorni a calunniare lo stato ebraico, disinteressandosi di tutto il resto. E siccome era insopportabile l'immagine di un personaggio pubblico che conduceva una vita normale in Israele, ecco che quei mattacchioni ti tirano fuori questa bufala. Ad uso e consumo dei polli. Chicchirichì!
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