Quando si pensa ai palestinesi, le idee si accavallano e si confondono. Non si può fare a meno di pensare che sono coloro che hanno consegnato deliberatamente il potere ad Hamas nel 2006, un anno dopo aver salutato gli israeliani a Gaza. Sono coloro che nelle piazze osannavano e acclamavano Arafat, di ritorno dall'ennesimo negoziato di pace fatto saltare in aria, e letteralmente galleggiante sui miliardi che piovevano da Occidente, "no question asked". Probabilmente sono coloro che un giorno sostituiranno il deposto Hamas con un'organizzazione terroristica ancora più radicale; o forse no. Chi lo può dire...
Magari noi italiani dovremmo riflettere un secondo in più, prima di esprimere giudizi frettolosi sulla pessima abitudine di un popolo di celebrare e tollerare un regime dispotico, corrotto e dittatoriale. Forse qualcuno cerca di reagire, nei limiti del possibile. Di sicuro non giungono notizie di defezioni e opposizioni. La fronda a Gaza e nel West Bank è pagata a carissimo prezzo.
Prendiamo Gaza, per esempio. Questo filmato proviene dalla televisione tedesca (H/t a IsraellyCool, che l'ha ricevuto da un utente). Mostra miliziani di Hamas che scorrazzano per la città con intenti punitivi. A quanto pare, una pratica pressoché quotidiana: la fedeltà al regime deve essere manifesta, totale. Chi sgarra, è punito con pesanti legnate.
Ad un certo punto una donna urla «siete peggio degli ebrei!», al che l'infame replica «che cosa hai detto?! noi non siamo ebrei!», e giù altre mazzate.
L'Occidente farebbe un grosso favore ai palestinesi, liberandoli da Hamas. A patto che non si commetta lo stesso errore del Libano.
Nessun commento:
Posta un commento