martedì 2 giugno 2015

Lo Stato Islamico dichiara guerra: ai colombi

Finalmente abbiamo stabilito un punto di contatto con lo Stato Islamico. Non abbiamo nulla a che spartire con questa gentaglia; ma oggi possiamo concordare su un fatto: il sincero disprezzo per i piccioni. Un chierico dell'ISIS ha bandito l'allevamento di colombi, dopo aver concesso una moratoria di una settimana. E non per la reazione ripugnante che provocano le deiezioni degli odiosi pennuti; quanto per il fatto che «la visione dei genitali dei piccioni in volo sulle nostre teste, offende l'Islam».
Si tratta di una pratica peraltro piuttosto diffusa in Medio Oriente: non a caso l'editto si rivolge a coloro che coltivano i colombi sui tetti delle proprie abitazioni. Per chiarire la serietà dell'editto, chiunque sarà d'ora innanzi sorpreso nelle aree della Siria e dell'Iraq cadute sotto il controllo dell'ISIS, sarà soggetto a contravvenzione, e subirà la pubblica fustigazione o la detenzione.
Secondo il Jerusalem Post, 15 ragazzini all'inizio dell'anno sono stati arrestati nell'Iraq orientale mentre alimentavano i colombi, e almeno tre sono stati giustiziati. Il regime ha spiegato in precedenza che il dedicarsi a questa attività distoglie le giovani generazioni dal culto di Allah, e ha aggiunto che ritiene inammissibile l'eventualità di scorgere i genitali dei pennuti in volo sulle nostre teste.
Dal che si desume che gli altri volatili devono aver subito indicibili mutilazioni, che gli altri membri (oops) del regno animali si esimono dall'ostentare le proprie parti intime; e che comunque gli affiliati allo Stato Islamico devono godere di ottima vista, per scorgere il pene di un colombo ad una certa altezza.

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