A cadenza periodica, il Palestinian Center for Policy and Survey Research (PCPSR) conduce un sondaggio fra la popolazione palestinese. Il questionario riguarda la corruzione della politica, il tenore di vita della popolazione, la disponibilità ad una pace effettiva con Israele, la prospettiva di un governo palestinese unitario e altre questione di politica interna e internazionale. Fra il 4 e il 6 giugno scorso sono stati raggiunti 1200 adulti, ai quali sono stati sottoposti diversi quesiti. Queste le risposte più eloquenti.
Leadership
- Se mai fossero tenute nuove elezioni presidenziali (le ultime risalendo a ben dieci anni fa), sarebbe un testa a testa fra Abu Mazen (47% delle preferenze) e Ismail Haniyeh (46%). Ma se la contesa elettorale escludesse il leader dell'OLP e includesse il terrorista pluriomicida Marwan Barghouti, ospite delle carceri israeliani; questi godrebbe del 58% dei consensi. Barghouti vincerebbe le elezioni presidenziali anche nel caso di una contesa a tre. La retorica di una maggioranza palestinese moderata e conciliante risulta nettamente ridimensionata.
- A riprova di questa sconsolata conclusione, se si tenessero elezioni legislative, più di un palestinese su tre (35%) voterebbe per Hamas. Il 21% della popolazione dichiara che non ha alcun interesse alla celebrazione di elezioni democratiche.
Affari interni
- Soltanto il 14% dei palestinesi dichiara di apprezzare le condizioni di vita a Gaza; il 30%, nel West Bank. Nella Striscia la metà della popolazione aspira ad emigrare in altro stato; ad est del Giordano la percentuale si ridimensiona al 25%.
- Il 79% dei palestinesi crede che le istituzioni dell'Autorità Palestinese siano corrotte.
- L'84% dei palestinesi dichiara che l'ISIS è un gruppo radicale che non rappresenta il vero Islam; soltanto il 10% è di avviso contrario.
Governo unitario
- Il 59% dei palestinesi si dichiara scettico circa la possibilità che Hamas e Al Fatah giungano ad una riconciliazione.
- Il 43% vorrebbe che un governo unitario si incarichi della ricostruzione di Gaza.
- Il 75% dei palestinesi ritiene che un governo unitario si dovrebbe fare carico del pagamento delle retribuzioni dovute a Gaza dal personale pubblico assunto da Hamas.
Guerra di Gaza
- Il 63% auspica negoziati indiretti fra Hamas e Israele, al fine di conseguire una tregua che consenta di riorganizzare la macchina bellica (hudna). Il 32% si oppone a negoziati anche con una mediazione terza.
- Il 59% dei palestinesi ritiene che Hamas abbia sconfitto Israele la scorsa estate. Nove mesi fa la percentuale si attestava al 69%.
- Il 35% ritiene che il prezzo pagato, in termini di danni materiali e di vite umane, sia soddisfacente in funzione dei benefici derivanti dal dopoguerra.
- Il 63% incoraggia la ripresa delle ostilità dalla Striscia di Gaza, se non saranno assecondate le richieste avanzate.
Priorità assolute
- Il 45% chiede che sia istituito uno stato palestinese, avente Gerusalemme Est come capitale. Il 30% ritiene che la priorità dovrebbe essere ottenere il ritorno dei milioni di discendenti dei palestinesi che lasciarono il neonato stato israeliano nel 1948. Soltanto l'11% della popolazione auspica la nascita di una società democratica e rispettosa delle libertà e dei diritti umani.
Altre questioni sul tavolo
- L'86% dei palestinesi approva la campagna internazionale di boicottaggio dei prodotti israeliani; il 64% argomenta che ciò contribuirà a cessare la "occupazione" del West Bank.
- Il 79% degli intervistati ritiene che il neonato governo di Gerusalemme non migliorerà le relazioni fra israeliani e palestinesi.
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