di Khaled Abu Toameh
Il voto con cui le Nazioni Unite hanno concesso di issare la bandiera palestinese davanti al Palazzo di Vetro non porterà con se' democrazia, libertà di espressione e trasparenza. Il voto all'ONU è sopraggiunto nell'ambito di crescenti violazioni dei diritti umani sia da parte dei palestinesi di Hamas, che di quelli dell'Autorità palestinese. D'altro canto, quando mai l'ONU si è preoccupata delle violazioni dei diritti umani perpetrata dall'ANP e da Hamas nei confronti del loro stesso popolo?
Chi si cura del fatto che Hamas arresta elettori e candidati del Fatah, nel momento in cui la bandiera palestinese è issata di fronte alle Nazioni Unite? Evidentemente l'ONU ritiene questo atto formale più rilevante del chiedere la cessazione delle violazioni dei diritti umani da parte di AP e Hamas. Nessuno stato membro si è preso la briga di denunciare la repressione di Hamas e il diniego di elezioni da parte del Fatah.
I paesi che hanno votato a favore della mozione non hanno alcun interesse per i bisogni e le aspettative dei palestinesi. Il voto era soprattutto una forma di attacco diplomatico nei confronti di Israele - uno scherno nei confronti dello stato ebraico, piuttosto che un concreto aiuto a favore dei palestinesi, e della prospettiva di un futuro stato indipendente.
Un palestinese che abita nel West Bank o a Gaza non ha alcun ritorno dalla bandiera palestinese issata davanti al Palazzo di Vetro. Per i palestinesi, ci sono questioni più stringenti, che riguardano le condizioni economiche e le misure repressive che subiscono quotidianamente ad opera del regime palestinese.
Hamas lavora affinché il mondo sia indotto a credere che i palestinesi non riescano ancora a ricostruire le loro abitazioni a causa delle "restrizioni" prodotte da Israele, e dalla mancanza di donazioni finanziarie internazionali. Ecco perché i giornalisti che hanno provato a coprire la rimozione delle macerie sono stati aggrediti fisicamente e messi in stato di fermo da parte di Hamas.
Non è migliore la situazione sotto l'Autorità palestinese nel West Bank, per ciò che concerne le violazioni dei diritti umani. Quasi ogni giorno le forze di sicurezza dell'AP arrestano i palestinesi, incarcerandoli senza sottoporli ad alcun giudizio.
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