Kris L. Doyle è una attivista palestinese. Sul suo profilo Twitter si vanta di «esporre i crimini disumani dell'Israele sionista nei confronti della popolazione palestinese, al fine di mantenere la loro brutale occupazione». Soltanto antisionismo, insomma: l'antisemitismo non c'entra.
Peccato però che il suo profilo sociale sia zeppo di manifestazioni di disprezzo e odio razziale, che con lo Stato di Israele non hanno nulla a che vedere: in una immagine gli ebrei (n.b.: non Israele...) sono raffigurati come serpi diaboliche, in un altra l'ebreo è raffigurato con il classico stereotipo dell'ortodosso con tanto di nasone e lineamenti sgraziati, altrove si minimizza l'Olocausto, o si compiono ripugnanti paralleli fra il nazismo e l'attuale governo di Gerusalemme. Ce n'é abbastanza per vomitare per il disgusto.
Dove però la nostra attivista raggiunge il culmine, è nella mistificazione. Questa gente non esita a ricorrere alla menzogna e allo spaccio di patacche, pur di diffamare e denigrare. In un post su Twitter, ieri, la Doyle non si faceva scrupoli nel mostrare l'immagine raffigurante due bambini, di cui uno appoggiato ad una stampella. Lo sfondo suggerisce tristemente un teatro di guerra. Se il lettore non fosse sufficientemente pronto a giungere a conclusioni affrettate, ci pensa la descrizione fornita: «Israele ha mutilato e rubato tutto a questi bambini, inclusa la loro infanzia. Ma non ne distruggeranno lo spirito».
Nessuna menzione dell'impiego come scudi umani di bambini da parte del terrorismo palestinese. Ma il punto è un altro: questi bambini NON sono palestinesi, e la foto non è stata scattata a Gaza, o nel West Bank. Difatti, una rapida ricerca rivela che i due bambini, pur sorridenti, soffrono di polio, e si trovano in Siria. La stessa Siria dove - ci informa il Syrian Observatory for Human Rights (SOHR) - 16.000 bambini sono rimasti vittima della guerra civile, senza per questo suscitare il minimo interesse da parte della nostra eroina, dall'alto della sua comoda dimora in Australia.
Usare bambini malati per fare becera propaganda antisemita. Si può essere più ripugnanti di così? forse sì: suggeriamo alla nostra attivista senza scrupoli di conteggiare i 3.000 palestinesi uccisi in Siria come vittime di Israele. Impossibile, ma chi non si fa scrupolo nel manipolare la verità per fini propagandistici, troverà il modo per montare nuove calunnie.
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