Ogni guerra ha la sua connotazione di orrori legati agli abusi dei soldati sui civili. La guerra civile in Siria ha rivelato al mondo la tragedia di ragazze private della loro dignità e strappate dalle loro vite, per essere consegnate ai jihadisti affinché ne fosse saziato il "bisogno sessuale". Ragazze stuprate, e poi abbandonate come una vecchia lavatrice inutile e ingombrante; spesso, ammalatesi di AIDS. Tutti i conflitti recano con se' questa tragedia, nessuno escluso. Recita Wikipedia: «Si stima che durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina tra le 20 000 e le 50 000 donne furono violentate. La maggioranza delle vittime delle violenze erano donne musulmane stuprate dai soldati serbi. [Le donne] subivano stupri di gruppo in strada, nelle loro case e/o di fronte alle loro famiglie. Gli stupri di guerra furono ordinati dagli ufficiali come parte della pulizia etnica, per obbligare il gruppo etnico oggetto delle violenze ad andarsene dalla regione»
Questa ripugnante condotta fa da contorno ad ogni guerra. Ma nel conflitto israelo-palestinese, non ve n'é traccia. Perché? perché gli israeliani sono ancora più birbanti dei serbi, o degli altri belligeranti. È la bizzarra tesi che circola da un po' di tempo: i soldati israeliani di stanza nel West Bank non stuprano le donne palestinesi, perché "ne hanno un'opinione talmente bassa e razzista da disprezzare l'idea di accoppiarsi con esse". Esistono addirittura studi accademici che comprovano l'assenza di pratiche ripugnanti nei confronti delle donne palestinesi, allo scopo di "rafforzare le divisioni etniche e definire le differenze inter-etniche". Non sappiamo se le donne palestinesi apprezzino o meno questa mancanza di attenzioni nei loro confronti da parte dei soldati israeliani; ma a quanto pare gli odiatori di Israele risultano irritati dall'assenza di una brutalità convenzionale in tutti i conflitti. Non potendo essere apertamente elogiati, i soldati israeliani sono disprezzati in un rocambolesco rovesciamento della logica. Stranezze mediorientali...
Ma i palestinesi tengono alle tradizioni. Così, probabilmente rammaricati per il mancato stupro consumato ai danni delle loro donne, trovano sensato abbandonarsi ogni anno ad una pratica che altrove viene censurata e giudicata ripugnante. È il periodo dell'Eid al Adha ("festa del sacrificio"), la ricorrenza musulmana che lo scorso anno ha lasciato per strada un morto, e che l'altro ieri ha fatto 125 feriti fra le strade di Gaza, dove mucche e pecore sono state brutalizzate, torturate e macellate a cielo aperto. Spesso le malcapitate vittime di antiche tradizioni islamiche restano sul terreno: sangue, pelle, ossa e resti di una macellazione improvvisate attirano roditori e insetti, che generano un problema sanitario molto grave, di cui potrà senz'altro essere assegnata responsabilità al vicino israeliano, responsabile sicuramente di un mancato intervento (Israele è sempre responsabile, specie quando adotta comportamenti virtuosi e rispettosi, come visto). Quantomeno si può incolpare il vicino stato ebraico dell'indisponibilità a fornire mattatoi, così come qualche benpensante assegnò a Gerusalemme l'onere di dotare i palestinesi di maschere antigas, nel caso in cui Damasco avesse aggredito Israele con un attacco a base di sarin e VX. Così i poveri abitanti di Gaza sono costretti a macellare brutalmente le bestie; fra cui si potranno certamente annoverare i 2000 vitelli richiesti a Gerusalemme, e ottenuti nelle ultime due settimane. È sempre colpa di Israele...
...che avendo sviluppato questo ancestrale senso di colpa, pensa di difendersi assoldando spie sempre più evolute. Ieri Hezbollah ha annunciato trionfante la cattura di un pericoloso spione: un'aquila che svettava nei cieli del Libano. Il rapace era dotato di un anello di ottone che ne cingeva la zampa e di un sistema ricetrasmittente. I turchi, che qualche mese fa si sono resi protagonisti di una analoga performance, non hanno trovato il coraggio di suggerire agli alleati del regime di Damasco che dopo verifica ai raggi X il pennuto risultava privo di intenzioni diverse da quelle che lo connotano dalla nascita: si sa, fra Turchia e Siria non corre buon sangue, e così la TV Al-Manar affiliata all'organizzazione sciita ha annunciato trionfale questo enorme successo (noi diremmo grottesco, ma siamo sicuramente in errore).
Esecrabile, questo esercito israeliano. Non stupra le donne palestinesi; anzi, le aiuta quando può. Assolda spie del mondo animale che si fanno catturare con estrema facilità, e perdipiù si dimentica maldestro di rimuovere dai congegni di sorveglianza la scritta inchiodante "Made in Israel", come nemmeno il peggior Austin Powers farebbe. La prossima guerra l'IDF la perde, statene certi...
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