Questa dolorosa consapevolezza ha spinto le autorità locali della Samaria, in Cisgiordania, ad allestire un cartello che segnalerà agli automobilisti la presenza di teppisti e terroristi intenti a scagliare pietre e bottiglie incendiarie all'indirizzo dei malcapitati; ebrei, s'intende. I primi cartelli saranno situati sulla statale 55, che costeggia il villaggio arabo di Azzun, dove diversi "incidenti" di questo genere sono stati registrati. Venerdì scorso una donna, incinta di sette mesi, è stata aggredita da una roccia che si è conficcata nel parabrezza, il quale fortunosamente non si è disintegrato. La donna ha riportato ferite ma non è morta.
Queste manifestazioni di aperta ostilità non impediscono che fra israeliani e palestinesi si registrino episodi di pace e di serenità. Nell'ultima settimana è stata irrobustito il cablaggio che da Israele fornisce (gratuitamente) energia elettrica alla parte settentrionale della Striscia di Gaza, dove risiedono oltre 70 mila abitanti. I nuovi impianti forniscono 12.5 megawatt al giorno e sono stati allestiti da una squadra di 15 tecnici della Israeli Electric Corporation (IEC), assistita dall'esercito che ha prevenuto episodi di teppismo se non di accesa ostilità: malgrado questo generoso sforzo, non pochi palestinesi nel passato hanno assaltato le cabine mobili dell'IEC con pietre ed altri oggetti contundenti.
Attendiamo fiduciosi che simili episodi di altruismo siano registrati sull'altro fronte. Qualche giorno fa ha commoso la fotografia che ritraeva un soldato dell'IDF intento ad aiutare in un centro commerciale una donna palestinese, non vedente. Gli odiatori di Israele invece ci vedono benissimo.
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