Il seno delle donne provoca la diarrea. E' la rivoluzionaria tesi esposta da Hisham Qandil, anonimo primo ministro dell'Egitto del fratello musulmano Morsi. Il titolare del governo del Cairo, distintosi per essersi fatto raggirare dall'omologo gazano nella sua visita di novembre in cui baciò un bambino morto, spacciato per vittima israeliana; ha offerto la sua testimonianza diretta: osservando un lattante avere un attacco di diarrea subito dopo essersi nutrito dal seno materno in un villaggio rurale dell'Egitto. La scoperta scientifica (scienza islamica, s'intende) ho provocato l'imbarazzata levata di sopraccigli da parte delle donne presenti al consiglio dei ministri presieduto da Qandil.
Trattasi dello stesso brillante solutore della crisi energetica egiziana: basta indossare abiti di cotone, e vivere in più persone nella stessa camera, onde risparmiare sull'energia elettrica. Nella speranza che non siano presenti donne dal seno infetto.
La notizia sta già facendo il giro del mondo. Panico e sconcerto fra i poppanti di tutte le razze, agitazione fra i frequentatori di locali notturni specializzati nella somministrazione di cibo e alcolici direttamente sulle chiappe e tette di disponibili ragazze.
«Diamoci un taglio», propongono dal Pakistan. Dove militanti talebani hanno sorpreso una donna alimentare al seno il proprio figlio. I "combattenti per il progresso" le hanno amputato il seno, ordinando alle altre donne presenti di mangiarne i resti, riporta un quotidiano del posto.
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