Notizia passata inosservata (anzi: non pubblicata, in Italia. Siamo affetti da "benaltrismo": abbiamo ben altro a cui pensare). Il Qatar (proprietario di Al Jazeera, del Paris Saint Germain, di Harrod's, sponsor del Barcellona, organizzatore dei Mondiali di Calcio 2022, eccetera) ha offerto centinaia di milioni di dollari al Regno di Giordania affinché ospitasse la sede ufficiale di Hamas.
Hamas è un'organizzazione terroristica palestinese che fino ad un paio di anni fa risiedeva non a Gaza, che pur governa; ma in Siria. Poi il genocidio di Assad, con migliaia di palestinesi trucidati, ha convinto gli estremisti a smontare le tende, trovando sede temporanea prima nello stesso Qatar, e poi in Egitto.
Siccome tutti simpatizzano per i terroristi, ma nessuno è disposto a tenerseli in casa, Hamas è ancora alla ricerca di una sede. E siccome la Corea del Nord è troppo lontana, il Venezuela pure, e in Iran non tutti i gerarchi sono d'accordo nell'andarvi, si sono rivolti ai generosi finanziatori qatarioti; che hanno formulato la proposta al re di Giordania. Il quale ha sdegnatamente rifiutato.
Il Qatar, contrastato dall'Arabia Saudita, è uno dei pochi stati arabi che apertamente sostengono Hamas. Lo scorso autunno ha reso noto un piano di investimenti nella Striscia da un quarto di miliardo di dollari; pari ad 1/3 del PIL di Gaza. Sempre ad ottobre l'emiro del Qatar si è recato in visita ufficiale nell'enclave palestinese, provocando più di un mal di pancia al capo dell'OLP (e di Fatah, e dell'ANP) Abu Mazen, furioso per il riconoscimento dello "stato di fatto" amministrato dai rivali di Hamas dopo il colpo di stato del 2007.
Nel 1999 Hamas è stata messa alla porta dal regno hascemita di Giordania, con alcuni suoi leader - come Kaled Meshal - privati del passaporto. Persone non gradite, insomma.
In verità lo scorso anno la Giordania ha invitato il leader islamista ad Amman, ma più per acquietare i sostenitori locali della Fratellanza Musulmana, sempre ostili nei confronti del regno, che non per una volontà di riconciliazione. La caduta in disgrazia del movimento estremista islamico in Egitto, principale sponsor di Hamas, e la crescente ostilità dell'esercito del Cairo, che ha ridotto Gaza ad una prigione a cielo aperto, ha messo alle corde Hamas, privata del sostegno potenziale degli ayatollah, impegnati a sostenere l'alleato siriano nella sua guerra civile in Siria.
Khaled Meshaal, Ismail Haniyeh e canaglie varie, dovranno confidare in altri aiuti. Il regno di Giordania non accetta il denaro dei qatarioti.
H/t: Khaled Abu Toameh.
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