martedì 24 aprile 2012

Questi diritti umani non contano?

I palestinesi non finiscono mai di stupire; in negativo, purtroppo. Non si è ancora spenta l'eco per la condanna di Peppino Caldarola, il giornalista che ha accusato di antisemitismo Vauro Senesi per le sue vignette diffamatorie ("satiriche", ha concluso il giudice) che raffiguravano l'ebrea Fiamma Nirenstein in modo grottesco, con il naso adunco e un fascio littorio sul petto. Ed ecco che la cronaca ci offre un episodio analogo in Medio Oriente. Hasan Wa’el ‘Abbadi, 23 anni, è stato di recente arrestato dall'Autorità Palestinese per le sue vignette. Il vignettista non è certo tenero con il governo israeliano, e spesso il suo sarcasmo sconfina nell'antisionismo. Ma Abbadi si sente libero di criticare anche la corruzione che dilaga a Ramallah. E una delle sue vignette, che ironizzavano sui traffici dell'entourage di Abu Mazen, non devono essere andati giù all'OLP, che ha disposto l'arresto del giovane palestinese residente a Nablus. Due pesi e due misure. Mentre il Consiglio ONU per i diritti umani dispone una verifica del rispetto dei medesimi da parte del governo di Gerusalemme nei confronti dei palestinesi; il medesimo tace di fronte allo sterminio dei siriani, o alle minacce atomiche di Ahmadinejad, o di fronte alla crescente repressione del dissenso dilagante a Gaza e nel West Bank. L'organizzazione terroristica che governa la Striscia, ha deciso di rendere pubbliche le esecuzioni (per impiccagione) dei cittadini ritenuti a suo insindacabile giudizio responsabili di collaborazionismo con "il nemico" israeliano. Qualche ONG si agita, ma l'opinione pubblica mondiale è tenuta all'oscuro di questa tragedia. Irritazione della stessa Autorità Palestinese, che senza pudore rileva che Hamas non può comminare esecuzioni capitali senza il consenso scritto di Abu Mazen.

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