domenica 3 giugno 2012

Che ci fa Israele fra i paesi felici?

Il mondo è bello perché bizzarro, imprevedibile e spesso inspiegabile secondo la logica e la razionalità. Uno si aspetterebbe che la felicità risieda negli stati ricchi, con cittadini ricchi, dotati di servizi sociali efficienti, di materie prime abbondanti, di stati confinanti amichevoli e non belligeranti. E quasi sempre è così. Ma non sempre.
Alla candida domanda "quali sono gli stati al mondo più felici?" ti aspetteresti una risposta ovvia, scontata. Ed in effetti, secondo la classifica elaborata dall'OCSE sulla base del benessere economico, dei rapporti interpersonali e della salute ti ritrovi fra i primi dieci Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia; Canada e Australia; Svizzera e Austria; ma, clamorosamente, al sesto posto Israele!
Ma come, subiscono attacchi tutti i giorni da nord (Hezbollah, in Libano) e da sud (Hamas, a Gaza); il West Bank è meno minaccioso da quando l'intifada è stata ridimensionata con la barriera difensiva; da ovest di tanto in tanto si affaccia qualche imbarcazione con armi e munizioni per i terroristi di Hamas, con la scusa di portare viveri e alimentari (scaduti) alla popolazione palestinese. E che ti combinano questi ebrei? si mostrano felici, anzi, felicissimi, come nessuno stato mediterraneo o se è per questo mondiale.
A Gerusalemme avranno di che esserne orgogliosi. Nei paesi arabi confinanti, avranno di che essere invidiosi. E si vede.

L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha classificato diverse diecine di stati, sulla base di parametri legati al livello di istruzione, alla salute (aspettativa di vita e qualità delle prestazioni sanitarie) e all'occupazione. Malgrado la costante minaccia subita, il tasso di omicidi è in linea con la media OCSE, e il 70% degli israeliani si dichiara tranquillo quando la sera rincasa.
In un'altra classifica appena resa nota sulla competitività delle prime 59 economie al mondo, gli Stati Uniti si collocano al secondo posto, dietro la città-stato di Hong Kong; i soliti paesi nordici svettano in testa; la Germania si classifica al nono posto, l'Olanda è 11esima mentre Israele, 19esimo, precede di diverse lunghezze Irlanda, Austria, Corea del Sud, Cina, Giappone, Francia (29esima), Turchia, Spagna ed Italia, rispettivamente al 38°, 39° e 40° posto. Un grande traguardo per un'economia considerata "emergente" fino ad un paio di anni fa, e ora esempio per tutto il Medio Oriente e per il mondo industrializzato. La buona notizia, che spinge molti a praticare l'aliyah, è che benessere economico si associa qui a felicità e gioia di vivere.

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