La scorsa settimana il Corriere della Sera si preso la briga di documentare il caso di un terrorista palestinese, che nel tempo libero fa il calciatore, in detenzione amministrativa e da alcuni mesi in sciopero della fame "controllato" (rifiuta il cibo, ma assume integratori, liquidi e zuccheri). Caso triste, come centinaia se non migliaia al mondo: questa pratica, per quanto deplorevole, è prevista in tutti gli stati del mondo, e si rende necessaria quando ci sono forti sospetti o prove evidenti di attività criminale e di rischio di ripetere il reato.
Come mai allora oggi non c'é menzione, sullo stesso quotidiano, del tentativo di un commando di terroristi di penetrare in Israele tramite il Sinai egiziano? il gruppo recava con se' granate, esplosivi e fucili Kalashnikov, oltre a uniformi ed elmetti, e durante la penetrazione ha ucciso un lavoratore edile israeliano. Un morto. Non certo perché abbia rifiutato la vita come quel palestinese in carcere rifiuta ora il cibo. Altri due civili sono rimasti feriti.
La minaccia è stata contrastata dall'aviazione, che ha colpito due terroristi, mentre gli altri sono presumibilmente rientrati nel Sinai. Le scuole sono state chiuse per precauzione, e la popolazione civile invitata a rimanere nelle proprie abitazioni, prima di diverso avviso.
Questo attacco via terra si aggiunge al solito bollettino di lanci di missili, granate e razzi dalla Striscia di Gaza verso le città meridionali di Israele; al ritmo medio e ossessivo di due ogni giorno. L'esercito sta rafforzando il confine con l'Egitto, dal quale negli ultimi mesi sono penetrati i terroristi. Secondo alcuni, la penisola del Sinai è progressivamente colonizzata da Al Qaeda, dopo il disimpegno seguito alla deposizione di Mubarak in Egitto.
Tutto ciò non è sufficientemente di interesse generale da indurre un quotidiano a fornirne la cronaca dettagliata? forse è meglio di no; immaginabile il resocondo: "l'aviazione israeliana uccide due arabi, e costringe i ragazzini a non frequentare le scuole e i civili a rimanere barricati in casa nonostante il grande caldo". Meglio di no...
Aggiornamento delle 13. Il Jerusalem Post un'ora fa ha reso noto che il lavoratore edile ucciso questa mattina è un arabo israeliano residente ad Haifa. Lascia moglie e quattro figli. Forse questo servirà a far divulgare la notizia, ma l'imbarazzo (arabo che uccide un altro arabo) per i media nostrani rimane.
Aggiornamento delle 15.30. Si apprende che l'esercito israeliano ha disposto alcuni carri armati al confine con l'Egitto, con la finalità di difendere il confine, prevenire nuove incursioni ostili e agevolare il lavoro di installazioni della recinzione che dovrebbe scoraggiare simili iniziative nel futuro. Un portavoce dell'esercito ha chiarito che l'iniziativa è stata concordata con i vertici militari del Cairo.
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