Il blog Challah hu Akbar riporta una notizia apparsa sulla versione cartacea del quotidiano Yedioth Ahronoth, secondo cui l'Autorità Palestinese ha fatto richiesta alla Bank of Israel - la banca centrale e istituto di emissione dello stato ebraico, con giurisdizione anche per l'embrione del futuro (?) stato palestinese - di aumentare a 2 miliardi di dollari il limite massimo dei versamenti consentiti all'organismo sorto dopo gli Accordi di Oslo del 1993.
La richiesta suona quantomeno bizzarra, se non inquietante: si tratta di una somma di denaro spropositata, se si considera che per l'intero 2012 l'Unione Europea ha previsto stanziamenti per lo sviluppo palestinese e per l'ANP per complessivi 200 milioni di dollari: 1/10 della cifra in discussione.
Il sospetto formulato da più parti è che questo enorme margine possa servire a consentire a famiglie "poco trasparenti" vicine all'entourage di Abu Mazen, di sfrutture i canali istituzionali israeliani per riciclare denaro di provenienza illecita o illegale.
Secondo il quotidiano israeliano, un esponente della BoI ha contattato l'ANP per chiedere maggiori spiegazioni in merito a questa richiesta. L'ANP, aggiunge Yedioth, non ha confermato l'illazione.
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