Qualcuno incomincia a sostenere con forza la necessità di istituire un premio per un settore in espansione della finzione cinematografica: il complesso di cortometraggi noto come "Pallywood". La distribuzione limitata al mondo occidentale non dovrebbe rappresentare un fattore limitante: l'arte va premiata, anche quando realizzata nei "martoriati" territori palestinesi.
Esempi di finzione cinematografica, realizzata con il contributo dei mezzi tecnologici occidentali, non mancano: tutti ricordano il caso di Mohammed Al Dura, il ragazzino palestinese che sarebbe stato ucciso involontariamente da un colpo dell'esercito israeliano. Questa perlomeno era l'accusa delle immagini girate da France 2, e diffuse in tutto il mondo. Soltanto la tenacia di un giornalista transalpino, malgrado la resistenza dei vertici massimi della repubblica francese, svelò l'abile messainscena: Al Dura non è mai stato colpito, e casomai non poteva che essere ucciso dal fuoco amico, vista la sua posizione e la dinamica degli scontri. Quel falso incidente però servì ad alimentare l'odio antisionista, e ad accendere la miccia dell'Intifada.
L'immagine in alto è esemplare: una bambina, tenera con i suoi boccoli biondi alla Shirley Temple, è trattenuta con la forza da un soldato dell'IDF. Stridente il contrasto fra la smorfia di dolore della prima, e la quiete pacifica del secondo: qualcuno sta simulando. Ma non fa differenza: l'occhio si sofferma sulla sopraffazione, ed emette la condanna inappellabile. L'esortazione che compare sulla maglietta ("Love") fa il resto: come si può anche per un istante molestare una simile angelica creatura?
Passa qualche mese, e la nostra tenera bambina riappare. Per la verità, un po' meno innocente e più aggressiva. Ma la presenza di un soldato dell'esercito giustifica la "resistenza", no?
Un video girato nel West Bank rende meglio l'idea dello sforzo prodotto per questi capolavori del neorealismo palestinese: incitati dagli adulti, questi bambini si scagliano contro le pattuglie dell'esercito, provocandone la reazione. Notevole il dispiegamento di telecamere e fotocamere in mano agli adulti, il che conferma fra l'altro l'ampia disponibilità di elettronica di consumo nei negozi di Gaza e dei territori palestinesi.
In una sequenza si vede una bambina che spinge un ragazzino contro un soldato, ma non succede nulla. Più avanti bambini spintonano un altro soldato, ma nulla accade. Addirittura si cerca di afferrare un'arma. Niente. Le provocazioni non hanno indotto alcuna reazione, malgrado i ripetuti tentativi in tal senso. Non è stato possibile provare che i soldati israeliani sono cattivi e violenti. Metri di pellicola sprecata. Per tentare di diffamare, ci saranno altre occasioni...
H/t: Israellycool, Ynetnews.
Questa è spassosissima:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=YbQObLBQ3X8