lunedì 26 novembre 2012

Ci sono bambini e bambini

Ci sono dei media che proprio ce la mettono tutta per sembrare antisionisti. Spesso sfiorano il ridicolo: quando propongono tesi supportate da prove risultanti farlocche, o di dubbia provenienza. La BBC, Sky News, Reuters, AFP e altri colossi dell'informazione globale, hanno rimediato colossali figuracce durante l'operazione Pillar of Defense; ma non sono stati da meno i vecchi giornali tradizionali - in special modo nelle versioni online, affidati a giornalisti praticanti a digiuno di storia - e i nuovi media. L'Huffington Post è uno di questi: sempre pronto a screditare la difesa israeliana dalla minaccia terroristica di Hamas e delle altre formazioni palestinesi di stanza nella Striscia di Gaza.

Un articolo apparso sabato scorso sul sito americano chiarisce bene il concetto che gli anglosassoni definiscono "bias" (come lo potremmo tradurre? pregiudizio? orientamento viziato? malafede? o di tutto un po'?) Si celebra il ritorno a scuola di decine di migliaia di bambini palestinesi. Siamo sinceramente contenti per loro: i bambini soffrono più di tutti della tragedia della guerra, e il migliaio di commenti pervenuti sarà sicuramente testimonianza di questo sentimento condiviso. Ma...

...ma duole rilevare come nulla venga detto delle centinaia di migliaia di bambini israeliani che per diverse settimane sono stati costretti a rifugiarsi nei bunker antimissile, al riparo dai missili che i palestinesi deliberatamente lanciavano contro gli obiettivi civili (scuole, per intenderci). Si sorvola sugli attentati terroristici che hanno preceduto l'operazione Pillar of Defence, uno dei quali fu realizzato addirittura con un missile teleguidato, che centrò in pieno uno scuolabus, sempre in Israele. Si dimentica che tantissimi bambini, provenienti dalla Striscia, sono curati amorevolmente negli ospedali dell'Israele meridionale. Si evita di ricordare che qualche settimana fa diversi bambini palestinesi provenienti dal West Bank hanno passato una giornata spensierata sulla spiaggia di Tel Aviv. Si omette che l'allentamento delle restrizioni frontaliere non ha mai impedito, anche durante le ostilità, il transito di generi alimentari, farmaci, materiali da costruzione, e persino giocattoli.
Soprattutto, ci si vergogna nel riconoscere che la maggior parte delle vittime del recente conflitto, è frutto della scelta ripugnante del terrorismo di usare loro come scudi umani (quando non risultano periti in altri ben più sanguinosi conflitti); e poco importa che la Convenzione di Ginevra vieti questa orrenda pratica, di cui però Hamas va fiera. E nulla si dice della consuetudine di insegnare l'odio e il disprezzo verso gli israeliani sin da tenera età: come ci potrà mai essere pace se i bambini sono educati e addestrati al suicidio-omicidio?
Nel frattempo, mentre i bambini palestinesi tornano a scuola, con nostra grande gioia; i bambini israeliani che abitano nel sud dello stato ebraico sono ancora precauzionalmente a casa.

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