Quanto durerà la tregua fra l'Israeli Defence Forces e il terrorismo palestinese di stanza nella Striscia di Gaza? poco, molto poco. Il Sunday Times di oggi cita un alto ufficiale israeliano, il quale sostiene che l'Iran sta spedendo con una certa sollecitudine nuovo missili Fajr-5 verso la Striscia di Gaza. Le minacciose armi arrivano in Sudan circumnavigando la penisola araba; da qui, proseguono verso il deserto del Sinai, ancora fuori dal controllo delle autorità del Cairo, apparentemente incapaci di impedire che esse raggiungano i terroristi di Hamas e del Jihad Islamico.
La prova sarebbe fornita dalle immagini via satellite, che evidenziano come l'invio delle armi sarebbe iniziato in concomitanza con il cessate il fuoco unilaterale proclamato da Gerusalemme, e per il momento rispettato dai palestinesi, malgrado alcuni tentativi di incursione in territorio israeliano, prontamente sventati.
A questo punto le domande da porre sono due: destinate ai responsabili del dicastero degli Esteri di Sudan ed Egitto, riguardano le reali intenzioni di consentire questo transito di armi. Il Sudan appare sempre più coinvolto nel terrorismo islamico fomentato e finanziato dall'Iran, mentre l'Egitto si sarebbe impegnato ad assumere un ruolo di garante nell'area, promettendo - in cambio di un sostanzioso assegno - uno stretto controllo dei suoi confini. Buoni propositi che però già sembrano messi in discussione con la svolta autoritaria impressa da presidente Morsi.
Sullo sfondo, appare evidente il tentativo di Teheran di distogliere l'opinione pubblica internazionale, e l'attenzione dello stato ebraico, guadagnando tempo prezioso nella costruzione della prima bomba atomica degli ayatollah.
Fonte: Jerusalem Post.
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