Ci sono anche timori che i palestinesi tentino di trascinare in un processo Israele per "crimini di guerra", per le attività connesse all'operazione Piombo Fuso, durante la quale Israele smantellò e distrusse le infrastrutture terroristiche impiegate per colpire milioni di civili.
C'è parecchia ansia sulla stampa israeliana e fra le formazioni politiche in merito a questa iniziativa. Tuttavia, se facessi parte della leadership israeliana, mi preparerei al riconoscimento da parte dell'ONU, facendo lo stesso gioco dei palestinesi. Israele dovrebbe lavorare a citare loro in giudizio per gli anni di attentati terroristici contro la popolazione civile israeliana, in particolar modo durante la seconda intifada, per i crimini di guerra attuati lanciando missili verso i centri abitati, incitando alla violenza, finanziando e sostenendo le organizzazioni terroristiche, e denigrando ripetutamente Israele e gli israeliani.
Per cui, se i palestinesi, dopo il formale riconoscimento di stato osservatore da parte delle Nazioni Unite, potranno citare in giudizio Israele basandosi su accuse inconsistenti (tali essendo in quanto senza alcun fondamento); allo stesso modo in quanto stato, e dunque titolare di doveri internazionali, la "Palestina" potrà essere trascinata in giudizio da parte di Israele come di tutta la comunità internazionale per i crimini contro l'umanità commessi praticamente ogni giorno negli ultimi dieci anni.
Naturalmente la migliore difesa è l'attacco. Che le nazioni che hanno inaugurato una guerra del terrore contro Israele, utilizzando la loro stessa popolazione, rispondano davanti al mondo intero delle loro nefandezze.
Per cui auspico che il ministero degli Esteri israeliano raccolga tutte le prove e si prepari a perseguire la leadership palestinese nelle sedi a questo punto più opportune. Penso che ciò diventerà realtà molto presto.
Fonte: AmericanInTelAviv.
Mi sembra un buon programma. Speriamo che siano d'accordo anche in quel di Gerusalemme...
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