venerdì 23 marzo 2012

Ma come c'é finita all'ONU?



Domanda: può una appassionata attivista filopalestinese, evidentemente accecata dall'odio, prestare la sua opera come dipendente alle Nazioni Unite?
Si parla di Khulood Badawi, l'impiegata dell'agenzia ONU per gli Aiuti Umanitari, che qualche giorno fa sul suo profilo Twitter ha diffuso immagini raccapriccianti di una bambina palestinese coperta di sangue, spacciandola per vittima di una aggressione israeliana.
Non è la prima volta che ciò accade, naturalmente: i media sono specializzati nello spacciare patacche diffamatorie e false ai danni dello stato ebraico. E la foto in questione in realtà ritraeva sì una bambina palestinese, ma perita in un incidente, e nel 2006. Fa nulla, è sempre utile per la "causa".
Ma, ritorniamo alla domanda: è legittimo che una persona del genere possa coordinare gli sforzi delle Nazioni Unite verso i bisognosi? che dire del principio di obiettività ed equidistanza che dovrebbe orientare l'operato dell'ONU?
La Badawi non si è scusata per la grottesca mistificazione, sostenendo che sì, quelle immagini erano false, ma sostanzialmente parlava a titolo personale e sul suo profilo Twitter può affermare ciò che vuole. Vero. Ma che dire se facessimo gestire l'agenzia per le vittime dell'Olocausto ad uno che privatamente si dichiara un fervente ammiratore di Goebbels?...

E nel frattempo l'ONU prepara una nuova iniziativa ostile nei confronti di Israele (e ti pareva!...) In Siria Assad ha massacrato oltre 8000 cittadini. Niente, nessuna condanna, soltanto qualche timido rimprovero dal Palazzo di Vetro...
Siccome il giudice Goldstone ha fatto clamorosamente marcia indietro - seppure con inaccettabile ritardo - dopo aver scritto un documento diffamatorio su Israele all'indomani dell'operazione Piombo Fuso (2008/2009) a Gaza (disse un anno fa: «se avessi saputo le cose per come sono andate, non avrei scritto quel documento»); che ti fa l'ONU? ti prepara un altro documento di condanna! questa volta, per scoprire se la politica israeliana "lede i diritti umani dei palestinesi".
Il Consiglio dei Diritti Umani, in cui siedono la Siria, la Libia, Cuba, l'Arabia Saudita, la Cina, e altri stati che di diritti umani sono esperti, ha approvato nella sua vita 91 risoluzioni; di cui, 39 contro Israele, 3 contro la Siria e 1 contro l'Iran. E oggi parlerà il delegato siriano...
Non che occorressero nuove prove per documentare il discredito di cui gode questa istituzione. Ma quantomeno, non sarebbe meglio impiegare il milionario budget di cui dispone per iniziative benefiche e non per finanziare una campagna stampa giornaliera vergognosamente falsa e diffamatoria?

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