martedì 20 marzo 2012

Anche oggi la funzione intestinale è salva


Non ci siamo ancora ripresi dallo shock per il tragico attentato terroristico di ieri davanti ad una scuola di Tolosa, in cui quattro cittadini ebrei - di cui tre bambini - hanno perso la vita per mano di un fanatico antisemita; che subito il "nostro" ministro degli Esteri (per fortuna che non è ancora così: si tratta soltanto di un commissario per gli Affari Esteri) ha sollecitato la nostra funzione intestinale paragonando la tragedia consumatasi 24 ore fa alla condizione dei bambini a Gaza.
La Ashton parlava davanti ad un gruppo di giovani palestinesi in visita a Bruxelles, e questo probabilmente avrà condizionato le sue riflessioni, ma non si capisce cosa leghi le sorti degli abitanti a Gaza, oppressi da ormai cinque anni di pesante dittatura di Hamas, con la lucida decisione a sangue freddo di sterminare quanti più ebrei possibile. Clamoroso come la Ashton non abbia avuto alcuna parola per i 200 mila bambini israeliani che per una settimana sono stati costretti a vivere in rifugi antimissili, al riparo dalla aggressione senza precedenti dei terroristi palestinesi di stanza a Gaza.
Immediate le critiche nei confronti della singolare (ma non nuova) macabra esternazione della Ashton. Da più parti si sono levate richieste di dimissioni. Ci piacerebbe tanto essere rappresentati da una diplomazia meno schiacciate su insostenibili posizioni filo-arabe, ma così non sarà. La funzione intestinale è salva. Grazie anche alle macchinazioni della propaganda palestine, che a cadenza quotidiana ci propina immagini ad effetto, ma prive di veridicità.

Non è che prima "Pallywood" non sparasse balle. E' che le sparava, ma erano in pochi a sbugiardarle. Oggi i giornali occidentali se le bevono tutte, senza preoccuparsi di verificare (specie quando ci sono di mezzo certe fonti...). Ma per fortuna ci sono i blog , sempre pronti a smontare ogni messinscena, che finisce per ritorcersi contro gli autori.
Così, l'immagine del 2011 di un bambino, palestinese, che ripulisce la stalla dal sangue di una mucca appena macellata, diventa il bambino che ripulise la casa dal sangue del fratello, appena morto - ovviamente - per mano israeliana.
Toccante, lacerante, ma naturalmente falso. Quasi commovente questa sistematica mistificazione della realtà. Ormai, a queste diffamazioni non crede più nessuno.
Ma si prova sempre una enorme motilità intestinale quando, nello stesso giorno in cui sono massacrati quattro innocenti, poco lontano, a Ginevra, un'organizzazione terroristica come Hamas, responsabile di enormi nefandezze, beneficia della ribalta dalla quale gettare fango su uno stato democratico e assolutamente rispettoso - fino all'autolesionismo - della vita altrui come Israele. Ma d'altro canto, le Nazioni Unite sono quel consesso che nelle varie diramazioni accoglie ancora stati come la Siria (e la Libia fino a poco tempo fa), che si ergevano a paladini dei diritti umani. La credibilità di Hamas è quantomeno dubbia; ma la reazione intestinale è a questo punto impellente e obbliga a chiudere.

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