martedì 27 marzo 2012

Brevissime dal Medio Oriente

La chiameranno «primavera palestinese»? A Gaza crescono i preparativi per una protesta di massa della popolazione contro il regime di Hamas. La crisi energetica - il regime terrorista non permette l'ingresso di combustibile dall'Israele, e lo accetta soltanto dall'Egitto, perché ci fa la cresta sopra, pretendendo un forte pedaggio - sta mettendo a dura prova la popolazione, e qualche giorno fa un bambino è morto perché il respiratore artificiale è rimasto senza alimentazione.
Secondo un gruppo su Facebook, uno sciopero generale è previsto per giovedì.

Dopo l'11 settembre la strategia del terrorismo islamico è cambiata: non più grandi attentati, visti anche i maggiori controlli; che oltretutto cementano l'opinione pubblica occidentale e provocano ferite che si rimarginano ("non dobbiamo darla vinta ai terroristi"). Ma piccoli interventi, di attentatori "isolati". Cani sciolti, come quello di Tolosa, o di Brescia (fallito attentato alla sinagoga di Milano. Solo apparentemente, cani sciolti. In realtà parte di un disegno strategico: minare la società occidentale, già molle e decadente per conto suo, con tanti piccoli attacchi, tali da non sollevare l'indignazione generale, ma alla lunga decisivi.

Secondo la stampa palestinese, Hamas ha arrestato a Gaza oltre 50 membri di Al Fatah (il partito di Abu Mazen, espulso con un sanguinoso colpo di stato nel 2007 dall'organizzazione terroristica palestinese) fra venerdì e sabato.
Ieri sera, Hamas ha arrestato il portavoce di Al Fatah, Fayez Abu Eita, accusato di distribuire volantini con cui si incitava la popolazione a protestare contro il governo estremista.

La polizia francese ha appena reso noto che NON è stato il terrorista musulmano di origine algerina a spedire il video del massacro alla scuola ebraica.
La tesi fantasiosa del "lupo solitario" tramonta.




Dieci anni fa, a Netanya, in Israele, morivano 30 persone, e 140 rimasero ferite, in seguito all'attentato compiuto da un terrorista suicida di Hamas. La stessa Hamas che governa la Striscia di Gaza dal 2006. La stessa Hamas che ha lanciato oltre 300 missili contro Israele in una settimana. La stessa Hamas che l'altro giorno ha parlato a Ginevra al "Consiglio ONU per i diritti umani". La stessa Hamas che dopodomani sfilerà a Gerusalemme (ah!, la democrazia...), nell'ambito di un'iniziativa a cui parteciperanno anche Hezbollah e altre organizzazioni antisioniste e di estrema sinistra.

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