Da quel 5 agosto sono passate più di due settimane, ma ancora oggi il valico di Rafah che collega l'Egitto alla Striscia di Gaza è ancora chiuso. Ufficialmente per le celebrazioni conclusive del Ramadan.
I media palestinesi però rilevano che il valico di Taba fra Egitto e Israele è sempre aperto e attivo: molti israeliani (arabi ed ebrei) si sono diretti nel Sinai per alcuni giorni di vacanza.
Il valico di Rafah invece rimane chiuso. La Striscia è isolata a sud. Non solo: le autorità di Gerusalemme hanno reso noto che il valico di Kerem Shalom, che collega Gaza ad Israele, e dal quale diverse tonnellate di beni di ogni tipo affluiscono a Gaza, è rimasto chiuso per tre giorni - dal 19 al 21 agosto - su esplicita e formale richiesta delle autorità palestinesi di Gaza (leggasi: Hamas).
Dunque riepilogando: le autorità egiziane bloccano l'accesso di merci a Gaza dal fronte meridionale, mentre la stessa Hamas blocca l'accesso di merci da nord. E i palestinesi nel frattempo fanno la fame, costretti in stato d'assedio deciso dalle aurorità arabe sunnite (Hamas è una filiazione della Fratellanza Musulmana che comanda al Cairo). Perché?
H/t: Elder of Ziyon.
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