Scambio di cortesie fra Israele e Autorità Palestinese, embrione artificiale di un futuro stato, istituito dopo gli Accordi di Oslo del 1993. I quali fra l'altro prevedevano la cessazione dell'istigazione all'odio e dell'incoraggiamento del terrorismo.
In un gesto di buona volontà, un paio di mesi fa il governo di Gerusalemme ha consegnato ai familiari i resti di 91 palestinesi, che giacevano in Israele dopo aver compiuto stragi e altre operazioni di terrorismo in diversi momenti. Fra questi, i corpi di sette terroristi appartenenti ad Al Fatah (il partito di Abu Mazen), autori della strage dell'Hotel Savoy a Tel Aviv di marzo 1975, in cui persero la vita otto ostaggi, prima che l'intervento delle forze di sicurezza ingaggiasse uno scontro a fuoco in cui perirono sette palestinesi (l'unico superstite fu poi catturato).
Il governo Netanyahu ha dunque consegnato all'Autorità Palestinese i resti di questi terroristi, e come analogo gesto di buona volontà cosa ti fa il governo di Ramallah? approva la costruzione di un mausoleo per i "martiri dell'operazione Savoy", presso il nuovo cimitero di Ramallah. Meta di futuri pellegrinaggi da parte di novelli emuli delle efferatezze di questi criminali.
Continua dunque l'opera di glorificazine del terrorismo da parte dell'Autorità Palestinese: in spregio alla lettera degli Accordi di Oslo, si continuano ad intitolare strade, scuole e ora edifici pubblici a soggetti dalle mani lorde di sangue. Qualche dubbio sulla reale volontà di perseguire la pacifica convivenza adesso affiora anche nella mente dei più convinti filopalestinesi...
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